venerdì 1 giugno 2018

Giornate del Friuli-Venezia Giulia: un bilancio


Ad un mese dalla conclusione delle tre Giornate del Friuli-Venezia Giulia, non possiamo che stilare un bilancio positivo sulla base delle reazioni dei partecipanti. L’evento ha suscitato particolare interesse per la sua organizzazione, così dettagliata e mirata su una regione italiana poco celebre per il turismo di massa, tuttavia non sconosciuta al pubblico belga.



Come da programma, i tre giorni sono stati animati da conferenze, proiezioni, una mostra fotografica e, per concludere, da una degustazione di salumi e formaggi.



Gli interventi hanno valorizzato l’offerta turistica e culturale della regione, da quello di apertura che si è posto come presentazione geografica del territorio friulano, alle due conferenze di venerdì, le quali hanno suggerito due tipologie di itinerari, uno sulle tracce dei luoghi vissuti da autori protagonisti del panorama letterario dell’800 e ‘900, come Ippolito Nievo, Caterina Percoto e Pier Paolo Pasolini, l’altro segnato dal filo conduttore del “silenzio”, tra natura, religione e storia. 




Di storia invece si è parlato il giorno conclusivo, grazie al brillante intervento del professor Marc Toch sugli eventi bellici avvenuti nel Carso durante la Prima guerra mondiale.



Nel pomeriggio, il filone storico e quello letterario si sono uniti grazie alla presentazione del prof. dr. Rosario Gennaro, dell’Universiteit Antwerpen (che ha sostenuto il progetto), sul poeta e soldato Giuseppe Ungaretti, con l’analisi di alcuni componimenti esemplari e di estratti d'epoca.







Oltre alle conferenze e ai film, si è aggiunta la mostra fotografica a cura dell’architetto friulano Michele Mascarin che ha permesso ai nostri ospiti di avvicinarsi ai luoghi della regione presentati da un occhio autoctono, preciso e didascalico, proprio come in una sorta di guida turistica per l’aspirante viaggiatore belga nel Friuli-Venezia Giulia.






La degustazione del sabato ha sancito il momento conclusivo delle Giornate all’insegna della convivialità, offrendo la possibilità di assaggiare prodotti locali tipici, dal famoso prosciutto di San Daniele al formaggio carnico Formadi Frant.






Un grande merito per la buona riuscita dell’evento va al luogo in cui si è svolto, ovvero la Zaal De National, cineteatro risalente al 1918, recentemente riportato alla luce, che si è rivelato uno scenario ideale per ospitare tutte le attività in programma.




La realizzazione del progetto delle Giornate del Friuli-Venezia Giulia è stata possibile grazie al lavoro e all’aiuto di molte persone, tra soci e volontari. In primo luogo ringraziamo Stefaan De Virgilio e Benno Van Den Bogaert per averci concesso De National e al loro gruppo di volontari che ha curato la parte tecnica, la gestione del bar e la preparazione della sala. Ringraziamo la squadra della Dante Alighieri di Anversa, mai stata così numerosa come quest’anno, con le stagiste Erasmus+ Rossella Pensiero e Melania Mereu, assistite dall’artista italiano residente ad Anversa Giulio Napoletano. Michele Mascarin per il suo genio fotografico e per la collaborazione. I miei genitori Antonio e Santina per aver trasportato dall’Italia salumi e formaggi e per aver supportato il progetto sin dall’inizio. La socia e amica Chris Sylverans per aver preparato il pane per la degustazione e pasticcini deliziosi. La Latteria di Taiedo e Massimo Giusti per averci fornito una varietà tutta friulana di formaggi. L’Azienda Agricola Cinausero per la pregiata scelta di salumi. Magalie Smets, Jeroen Geerts, Karin Janssens e Jacqueline Albers per essersi occupati con impegno e capacità delle traduzioni in nederlandese. I professori Marc Toch e Rosario Gennaro per la partecipazione, l’entusiasmo e la grande competenza, senza dimenticare il prezioso sostegno morale offerto dalla Districtshuis Antwerpen e dall'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, presieduto da Paolo Luigi Grossi.




Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e che hanno raggiunto Anversa da diverse città belghe, spinti da una passione sincera per l’Italia, la sua cultura e le sue bellezze, paesaggistiche, culinarie e letterarie, ancora inesplorate.

Sara Lovisa

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