mercoledì 25 settembre 2013

Seminario sul cinema fascista con Emiliano Manzillo

Seminario ‘Telefoni bianchi – storie di cinema fascista’, a cura di Emiliano Manzillo

Nell’ambito del Festival di cinema e architettura (AFFFA 2013) organizzato dal cineclub Klappei (Klappeistraat 2, 2060 Anversa, www.klappei.be), viene presentato il seminario ‘Telefoni bianchi – storie di cinema fascista’, a cura di Emiliano Manzillo. Il seminario si propone di analizzare un periodo cinematografico problematico e volutamente ignorato dalla maggior parte dei critici a causa del contesto politico e sociale degli anni trenta e quaranta. Studiare il cinema fascista, in particolare il filone delle commedie girate nell’allora neonata Cinecittà, significa conoscere meglio un periodo storico scomodo in cui tuttavia si forma la generazione dei vari De Sica, De Santis, Rossellini, autori resi immortali dai capolavori del neorealismo. Il seminario si terrà per tre venerdì alle ore 10 (fino alle ore 13:30 circa) nei giorni 18/10, 8/11 e 29/11, e viene ufficialmente presentato al pubblico venerdì 4 ottobre alle ore 10, presso la Klappei, con la proiezione del documentario Segno e sogno del novecento, contenente vari filmati d’epoca girati e raccolti dall’Istituto Luce, istituzione ancora esistente, fondata nel 1925 agli albori dell’epoca fascista per supportare la propaganda mussoliniana. Il documentario è introdotto da una conferenza (in italiano) a cura della regista e critica cinematografica torinese Cristina Tosatto.
Oltre alle tre lezioni, sono previste le proiezioni di altri due film nei mesi di ottobre e novembre. Per partecipare al seminario (tenuto in lingua italiana) occorre essere soci della Dante Alighieri di Anversa (prezzo 15 €) e bisogna pagare 25 € per l’iscrizione e per il materiale necessario per seguire le lezioni. L’importo totale va versato sul conto della Dante Alighieri BE36 4151 1820 1181. Nel prezzo sono comprese le tre lezioni, le tre proiezioni che seguono alla lezione, tre bibite analcoliche (una a lezione) e un piccolo fascicolo di fotocopie. Visto il linguaggio e le tematiche, il seminario è sconsigliato a studenti d’italiano alle prime armi, mentre per chi ha una conoscenza linguistica di livello intermedio non dovrebbero esserci problemi. Per chi volesse assistere ai film ma non è interessato alle lezioni, sarà comunque possibile farlo pagando 4,5 € a film (inizio previsto per le ore 11) poco prima della proiezione alla Klappei, ma la bibita e la lezione non saranno comprese nel prezzo.
Per contatti e informazioni: manzillo.emiliano@gmail.com


Programma:

1. Venerdì 4 ottobre, Cineclub Klappei, ore 10: Segno e sogno del novecento, Italia 2011, 70’, conferenza di Cristina Tosatto su Cinema e architettura nell’epoca fascista e a seguire, presentazione del seminario sul cinema fascista a cura di Emiliano Manzillo.
2. Sabato 10 ottobre, Cineclub Klappei, ore 15: Un nuovo segno, di Rosario Montesanti, 60’, Italia 2006, documentario sull’architettura moderna (con particolare attenzione a quella fascista), in italiano con sottotitoli in inglese. Proiezione non compresa nel costo del seminario.
3. Venerdì 18 ottobre, Cineclub Klappei, ore 10: prima lezione del seminario sul cinema fascista seguita dalla proiezione di Ma non è una cosa seria (M. Camerini, 1936, 80’, con V. De Sica e A. Noris), in italiano con sottotitoli in italiano.
4. Venerdì 8 novembre, Cineclub Klappei, ore 10: seconda lezione del seminario sul cinema fascista seguita dalla proiezione del film Il signor Max (M. Camerini, 1937, 86’; con V. De Sica e A. Noris), in italiano e con sottotitoli in italiano.
5. Sabato 16 novembre, Cineclub Klappei, ore 15: I grandi magazzini (M. Camerini, Italia 1939, 85’, con V. De Sica e A. Noris). Proiezione non compresa nel costo del seminario.
6. Venerdì 29 novembre, Cineclub Klappei, ore 10: terza e ultima lezione del seminario sul cinema fascista seguita dalla proiezione del film Quattro passi fra le nuvole (di A. Blasetti, Italia 1942, 94’, con G. Cervi e A. Benetti).

Venerdì 4/10, Cineclub Klappei, ore 10: E42 Eur - Segno e sogno del novecento, Italia 2011, 70’, italiano con sottotitoli in italiano. Proiezione introdotta dalla conferenza di Cristina Tosatto su cinema e architettura nell’epoca fascista e a seguire, presentazione del seminario sul cinema fascista a cura di Emiliano Manzillo.
Un film straordinario sull'ideazione e la genesi architettonica di quella che doveva essere la grande esposizione del 1942. Assistiamo alla nascita del progetto, alla mobilitazione di artisti, tecnici e operai mentre le riprese aeree scoprono una parte della campagna romana che a poco a poco si trasforma, mostrando i segni delle prime opere eseguite. La seconda guerra mondiale segna la fine di lavori che riprenderanno nei primi anni Cinquanta. L'obiettivo non è più l'esposizione universale ma i giochi Olimpici del 1960. Assistiamo così alla costruzione del Palazzo dello Sport, del Velodromo, all'arrivo della fiaccola Olimpica, all'inaugurazione della spettacolare manifestazione.


Sabato 10/10, Cineclub Klappei, ore 15: Un nuovo segno, di Rosario Montesanti, 60’, Italia 2006, documentario sull’architettura moderna (con particolare attenzione a quella fascista), in italiano con sottotitoli in inglese. Proiezione non compresa nel costo del seminario. € 4,5, €3 per i soci della Dante Alighieri. Un percorso nell’architettura moderna attraverso i cambiamenti epocali e i ritmi frenetici del XX secolo. Il film ripercorre la parabola delle avanguardie in Italia e nelle colonie.

Venerdì 18/10, Cineclub Klappei, ore 10: prima lezione del seminario seguita dalla proiezione di documentario Ma non è una cosa seria (M. Camerini, con A. Noris e V. De Sica, 1936, 80’), in italiano con sottotitoli in italiano. € 4,5, €3 per i soci della Dante Alighieri.
Memmo Speranza è un giovane ricco e galante che fa impazzire le sue corteggiatrici con infinite promesse di matrimonio, cui riesce sempre a sottrarsi all'ultimo momento. Ma il fratello dell'ultima ragazza cui ha spezzato il cuore, lo scova in una pensioncina e lo ferisce con un colpo di pistola. Memmo Speranza viene ricoverato in clinica dove è assistito da tutte le sue ammiratrici cui continua a fare promesse. Il matrimonio con l'insignificante proprietaria della pensione in cui è stato ferito non dovrebbe essere una cosa seria ma Memmo Speranza se ne innamora perdutamente.

Venerdì 8/11, Cineclub Klappei, ore 10: seconda lezione del seminario seguita dalla proiezione del film Il signor Max (M. Camerini, 1937, 86’, con V. De Sica e A. Noris). In italiano con sottotitoli in italiano.
Il giornalaio Gianni, affascinato dalla vita aristocratica, viene scambiato per il conte Max Valdo e inizia a condurre una doppia vita, corteggiando da conte una nobildonna e da giornalaio la sua cameriera.

Sabato 16/11, Cineclub Klappei, ore 15: I grandi magazzini (M. Camerini, 1939, 85’, con V. De Sica e A. Noris). In italiano con sottotitoli in italiano. € 4,5, €3 per i soci della Dante Alighieri.
Nei grandi magazzini, nasce una storia d'amore tra un autista e una commessa; lei viene accusata di furto e ricattata bassamente dal capo del personale, intanto il suo innamorato si attiva per scoprire il vero colpevole e scagionarla.

Venerdì 29/11, Cineclub Klappei, ore 10: terza e ultima lezione del seminario sul cinema fascista seguita dalla proiezione del film Quattro passi fra le nuvole, di A. Blasetti, 1942, con G. Cervi e A. Benetti, 94’), in italiano con sottotitoli in inglese.
Paolo è un commesso viaggiatore, rappresentante di dolciumi, che conduce una vita mediocre oppresso da una moglie possessiva e invadente. Una mattina, sul treno che è solito prendere per i suoi spostamenti, incontra Maria, una fanciulla mite e ingenua che sta tornando al suo paese, afflitta perché incinta ma abbandonata da un mascalzone. Paolo decide di accompagnarla a casa, dove la ragazza dovrà affrontare i suoi parenti, e si fingerà, per un giorno, il legittimo marito. Il film avrebbe poi conosciuto un remake hollywoodiano con Tom Cruise, Vanilla Sky.


Dott. Johan Wijnants: conferenza sulle Opere liriche di Giuseppe Verdi

Mercoledì 23 ottobre 2013
Ore 19.30 (al solito posto)
Stadscampus Universiteit Antwerpen
Rodestraat 14
2000 Antwerpen

In omaggio a Giuseppe Verdi proprio 200 anni dopo la nascita vi presentiamo -come promesso nel bollettino di maggio- un altro interessante ed originale discorso sul famosissimo compositore proposto da un gran conoscitore dell'opera lirica, collaboratore del Vlaamse Opera, De Bijloke e del conservatorio di Gent e addirittura bassobaritono, accompagnato dalla moglie, soprano.

Dott. Johan Wijnants
Master nella Linguistica e nella Letteratura romanza, Università Cattolica di Lovanio
Dottorando presso il Centro di Studi Italiani dell'Université Catholique de Louvain (dramma, poesia e musica nei primi melodrammi)

Le opere liriche di Giuseppe Verdi

Attraverso le melodie più famose, la conferenza connette con l'ineluttabile presenza della musica di Giuseppe Verdi nelle nostre conoscenze collettive. Approfondendo sulle sue opere liriche conosciute e meno conosciute, si svela il genio del compositore parmense in ciò che lo accomuna ad altri compositori e in ciò che lo rende unico.

La presentazione è multimediale, con l'inserimento di brani eseguiti dal vivo.
Anche per il pubblico ci sarà occasione di sciogliere le corde vocali.

Conferenza del Prof. Alfredo Luzi - 11 Ottobre


La Venerdì 11 ottobre 2013
Dalle 14.00 alle 16.00 all'Istituto traduttori e interpreti (aula da stabilire)
Artesis Hogeschool
Schilderstraat 41
Antwerpen

Prof. Alfredo Luzi
Letteratura italiana moderna e contemporanea.
Università di Macerata (Le Marche)


La lingua dei cantautori in rapporto all'italiano medio


Quello che è successo nella storia d’Italia dagli anni ’20-’30 a oggi, soprattutto nella storia sociale, ha lasciato tracce molto profonde nella canzone. Questo è avvenuto perché intorno agli anni ’30 la canzone assume i contorni di un fenomeno di massa, grazie soprattutto alla radio, il primo grande strumento di diffusione nazionale, che fa sì che migliaia di persone possano ascoltare brani, impararli a memoria e cantarli.
L’oggetto del mio intervento, le canzoni dei cantautori e il rapporto tra la loro lingua e l’italiano medio, parte da una domanda: qual è l’italiano delle canzoni?
La domanda risulta tanto più legittima non solo se si considerano le vicende dell’italiano degli ultimi decenni, ma anche tenendo conto del fatto che la canzone italiana è figlia del melodramma di Verdi e Puccini che, dal punto di vista linguistico, appartiene alla grande tradizione poetica italiana.
Insomma, quale italiano impariamo ascoltando le canzoni che più ci piacciono? Quello vivo e spontaneo, attuale o quello formale che fa capo alla lingua poetica ottocentesca?
Attraverso l’analisi di testi di autori che hanno dominato la scena italiana dagli anni ’70 fino ad oggi, come Claudio Baglioni, Gino Paoli, Vasco Rossi, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Articolo 31, cercherò di verificare fino a che punto questi abbiano contribuito a definire il modello linguistico della canzone e nello stesso tempo abbiano ridotto la distanza tra la lingua dei cantautori e la lingua viva, parlata, determinando la riduzione della opposizione tra lingua scritta e lingua parlata e tra italiano e dialetto. dei cantautori in rapporto all'italiano medio.