Mercoledì 20
Dicembre 2023 presso la sala cinematografica Filmhuis Klappei si è tenuta la
proiezione in lingua originale de Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti.
La trama del film si sviluppa attorno alla figura di Giovanni, regista dai
forti ideali, che dirige tra mille incertezze un film sulla vita di un
intellettuale comunista nel 1956, anno dell’invasione dell’Ungheria da parte
delle forze armate sovietiche. Quello di Giovanni tuttavia, non risulterà un
obiettivo semplice da realizzare: congiuntamente a problemi di natura economica
che metteranno a rischio la riuscita del film, il suo stesso matrimonio sarà
minacciato da una crisi.
Il sol dell’avvenire è un’opera che si basa principalmente su aspetti quali l’accettazione del tempo che passa, i cambiamenti nei rapporti interpersonali e il mondo del cinema, ma che allo stesso tempo trova nella mancanza di comprensione da parte dello spettatore, uno dei suoi maggiori problemi.
Chi decide di approcciarsi al cinema di Moretti scegliendo di partire proprio da questo film, faticherà sia a comprendere le tematiche fortemente autobiografiche che a cogliere i richiami alle precedenti opere del regista; molte scene, infatti, risultano essere quasi scollegate dalla trama principale (di per sé già di non semplice comprensione, complici anche i molteplici riferimenti politici) e alle scelte dei personaggi stessi. L’assenza di empatia tra i personaggi sta poi alla base delle incomprensioni che si svilupperanno lungo tutta la trama del film.
Il protagonista, infatti, è un uomo adulto totalmente incapace di accettare il
mondo che lo circonda, sia a livello personale che lavorativo, dimostrandolo
costantemente nel corso dell’opera. I rapporti con la famiglia e con i
collaboratori sono caratterizzati dal disinteresse più totale da parte di
Giovanni, il quale antepone la ricerca di un messaggio cinematografico aulico
all’ascolto delle idee e dei sentimenti di coloro che lo circondano.
Nanni Moretti, in questo senso, sceglie di caratterizzare il personaggio
principale come qualcuno che desidera autoassolversi per gli sbagli passati, ma
che di fatto non si sforza minimamente di raggiungere una più profonda
comprensione di se stesso.
Alla totale mancanza di empatia e comprensione da parte dei personaggi
principali si affianca la scarsa caratterizzazione di quelli secondari che,
trovandosi schiacciati dalla scelta del regista di privilegiare
l'incomprensione alla chiarezza, falliscono nel tentativo di comunicare un
proprio messaggio.
“Il sol dell’avvenire”, metafora che esprime tutte le speranze riposte nei
futuri cambiamenti, si scontra con una visione prettamente critica del cinema
attuale e di quello che verrà. Appare chiara la visione disillusa di Moretti
per le idee dei giovani incapaci (da quanto traspare nel film) di comprendere a
pieno il messaggio del cinema e di trasmetterlo.