Il 23 maggio sera, abbiamo seguito l'attesa conferenza del prof. dr. Rosario Gennaro, docente di lingua, cultura e letteratura italiana presso l'Università di Anversa, sulle origini della carbonara.
Una conferenza in cui il prof. Gennaro, presidente onorario della Dante di Anversa, con la disinvoltura che lo contraddistingue e che a noi soci della Dante tanto piace, ha analizzato nel profondo un tema di cui ultimamente tanto si parla. Ma perché parlare proprio della carbonara? Perché è già da qualche mese che da più parti si mette in discussione la genuinità di convinzioni che diamo per scontate, senza però mettere a fuoco i possibili contesti in cui alcune ricette, diventate poi 'nazional-popolari' si sono originate.
La famosissima Carbonara ha davvero di origine italiana? Alcuni ricercatori hanno insinuato più di un dubbio sull’origine di uno dei piatti di pasta più conosciuti e apprezzati sia in Italia sia dai turisti. Lo storico dell’alimentazione Alberto Grandi sostiene che provenga dagli Stati Uniti: “La prima ricetta che è stata pubblicizzata è del 1953 a Chicago – afferma lo storico gastronomico dell’Università di Parma – molti italiani sono andati in America, quindi praticamente tutta la cucina italiana è in realtà italo-americana”. Affermazioni dunque, molto forti, difficili da accettare per un popolo così attaccato alle proprie bandiere culinarie come quello italiano...
Alberto Grandi è professore associato all’Università di Parma. Insegna Storia delle imprese, Storia dell’integrazione europea e ha insegnato Storia economica e Storia dell’alimentazione. È autore di circa una quarantina di saggi e monografie in Italia e all’estero. In una recente intervista al "Corriere della Sera", Alberto Grandi sostiene la sua tesi di fondo: per lo storico, con le migrazioni di massa di fine Ottocento e inizio Novecento verso gli Stati Uniti la nostra cultura gastronomica si è intrecciata con le abitudini culinarie di altri Paesi (USA in primis). Dunque, il mito della nostra tradizione in cucina, e della nostra presunta superiorità, sarebbe da riconsiderare.
Questa affermazione, ovviamente, ha lasciato senza parole, soprattutto gli abitanti dell’area di Roma. La ricetta della ‘classicissima’ romana e italiana, contrariamente a quanto alcuni pensano, ha solo tre ingredienti: tuorlo d’uovo, guanciale e pecorino ma, dove hanno avuto l’idea di questo primo piatto? Secondo il prof. Gennaro, senza gli americani e senza le famose razioni K, a base di bacon e uova, probabilmente, questa ricetta oggi avrebbe un altro nome. Di sicuro, ha portato diverse prove, estremamente credibili, che confermerebbero perlomeno, una parziale 'americanità' della ricetta, visto che essa è documentata nei vari ricettari italiani solo a partire dai primi anni Cinquanta. Tra uno spezzone con Aldo fabrizi e un bel cortometraggio con Claudio Santamaria, Gennaro ha saputo magistralmente ricollegare la questione alla celebre Madame De Stael, ricordando come l'imitazione, l'integrazione e la traduzione di elementi stranieri, sia fonte di rinnovamento culturale continuo. Ciò che sembrava dunque riferirsi a una semplice querelle culinaria, è stata in realtà una bella lezione sulla tolleranza e sull'apertura mentale dell'uomo. Grazie al nostro presidente onorario Rosario Gennaro della bella conferenza.
Nessun commento:
Posta un commento