Sabato 13 maggio scorso, abbiamo di nuovo avuto il piacere di ospitare il professor Giuseppe Lupo (Università Cattolica di Milano), in veste di autore, per presentare il suo ultimo romanzo, Tabacco Clan, edito da Marsilio: link al libro
Giuseppe Lupo è stato già nostro ospite nel 2018, in occasione dell'uscita de Gli anni del nostro incanto, onorandoci poi della sua presenza (online) nel 2021, in occasione della presentazione (con Alberto Casadei) del volume collettivo dedicato a Dante Se tu segui tua stella, non puoi fallire: i grandi narratori raccontano il loro Dante.
Giuseppe Lupo, è venuto in Belgio per un mini-tour di presentazione del romanzo, realizzato grazie alla collaborazione fra La Dante di Anversa, La Dante di Lovanio e l'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Ad Anversa, siamo stati ospitati dalla nostra libreria di riferimento, De Groene Waterman, sede abituale del nostro Circolo dei lettori.
La presentazione, è stata moderata dalla vicepresidente Cristina Albani e dal presidente Emiliano Manzillo, che con domande aperte su diversi elementi del romanzo, hanno stimolato l'ospite a descrivere con passione personaggi e luoghi (Milano soprattutto), svelando anche alcuni motivi dietro alle scelte operate nella narrazione.
Chi sono i protagonisti del romanzo? Si tratta di un gruppo di "figli", che negli anni Ottanta si trova a Milano a studiare, la prima generazione dopo quella famosa dei "padri" che avevano riscostruito l'Italia negli anni del primo boom economico, la generazione che sta fra quella "forte e stabile" e quella "incerta e precaria", e Lupo, attraverso i suoi personaggi, racconta proprio queste persone e com'erano negli anni in cui si sogna il futuro.
Milano come luogo è nel romanzo un ponte verso l'Europa e il mondo, la città più frizzante d'Italia, la città in cui si ha davvero idea di poter costruire qualcosa dal nulla e giocarsi le proprie chance. Ma è anche una Milano che vive il passaggio da una società molto cattolica a una società più libera, intraprendente, che sogna di culture e mondi lontani, dove convivono istituti religiosi e multinazionali dalle spregiudicate forme di réclame.
Si è parlato di quanto sia cambiato lo sport, il calcio in particolare, negli ultimi anni, di cosa abbia significato quella vittoria in Spagna del 1982 e cosa, ohibò, non hanno in comune eroi come Zoff e Scirea con gli attuali Big Jim del calcio tutto muscoli e miliardi.
La presentazione si è chiusa tornando su Levi ma soprattutto sulla Lucania: il terremoto del 1980 è molto vivo nel ricordo di Lupo e infatti, la sua ombra aleggia anche in Tabacco Clan, nelle parole e nel modo di pensare de Il piccolo chimico, forse il personaggio che più contiene di Lupo nel romanzo. L'argomento, come sappiamo, è stato sviluppato dall'autore nel romanzo Breve storia del mio silenzio, ma è stato estremamente interessante poter riflettere di nuovo sulla vicenda e su come determinate catastrofi, siano poi capace di segnarci nel profondo.
È stato davvero un piacere ospitare Giuseppe Lupo e La Dante di Anversa gli fa gli auguri più sinceri per il successo editoriale del romanzo, sperando in futuro, di poterlo avere ancora per una chiacchierata assieme ai soci nella cantina del De Groene Waterman.
Emiliano Manzillo
Presidente La Dante di Anversa
Il mini-tour di Giuseppe Lupo è stato reso possibile dall'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, a cui va il ringraziamento della Dante di Anversa.
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