Sabato 2 settembre
si è inaugurato il nuovo anno con un appuntamento di alto profilo artistico. Un
concerto intimo dove la chitarra classica è stata assoluta protagonista. Il
maestro Fabio Barbagallo, musicista appassionato che del suo strumento musicale
ne ha fatto una professione quotidiana, ha mostrato straordinaria qualità
esecutiva, versatilità e personalità musicale. Il ricco programma di ampio
respiro stilistico e storico spaziava tra epoche differenti, da Pietro Paulo
Borrono a Niccolò Paganini (meno noto come chitarrista eppure fra i maggiori
esponenti della musica romantica), da Johann Anton Logy alle musiche popolari
siciliane e napoletane. Una sinergia virtuosa tra le diverse espressioni della
musica nazionale (e non solo) e la valorizzazione dei luoghi.
La deliziosa sala
della klappei, location dal fascino unico, è stata l’auditorium che ha accolto
il maestro, il quale si è esibito in ben 21 Paesi del Mondo. A fine concerto
gli spettatori hanno apprezzato le esecuzioni di pregio e raffinatezza
virtuosistica con scroscianti applausi. Segno tangibile che la performance ha
toccato l’anima e il cuore del sensibile e numeroso pubblico. Una vera e
propria profusione di suoni ed emozioni ha suggellato la magistrale esibizione.
Sulla scia
rinascimentale avviata dal musicista è stato proiettato, dopo lo spettacolo, il
documentario Niccolò Machiavelli. Il
principe di un'era di Francesco Cacchiani (2015), diviso in 8 sezioni che
ripercorrono l’ascesa, il contesto storico ossia la Firenze di Lorenzo de’ Medici,
il rapporto con Savonarola “profeta disarmato”, il lato più privato del Niccolò
seduttore, la caduta e infine l’esilio. A prendere la parola per fare luce
sulla figura del letterato e dell’uomo politico sono i maggiori studiosi del
pensiero di Machiavelli: Maurizio Viroli, Roberto Esposito, Valdo Spini.
Machiavelli è
considerato il fondatore dei tempi moderni e il pensiero politico contenuto ne Il Principe, che è uno dei libri
italiani più tradotti al mondo, rimane tuttora attuale.
Manuela Ferraro
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