Sabato 16 settembre è stato nostro
ospite ad Anversa, grazie al sostegno dell'Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam presieduto da Carmela Callea, Maarten van Aalderen, giornalista e filosofo olandese che vive in Italia da
parecchi anni, corrispondente del quotidiano olandese, “De Telegraaf”, per
l’Italia e la Turchia.
L’incontro, articolato in
un’intervista, puntava alla presentazione dei suoi due libri: Il bello dell’Italia e Talenti d’Italia. Nel primo è stata data
voce a venticinque colleghi, giornalisti stranieri che lavorano come
corrispondenti dall’Italia per le rispettive testate estere, nel secondo invece
i protagonisti sono stati ventuno giovani italiani, il cui sogno nel cassetto è
diventato per loro realtà. A fare da filo conduttore tra i due libri è
sicuramente il potenziale dell’Italia e degli italiani.
L’intervista, moderata dal presidente
Emiliano Biagio Manzillo, si è concentrata inizialmente su Il bello dell’Italia e in particolare su alcune risposte dei
giornalisti alla domanda “cosa vi piace dello Stivale?”. Un risultato
meravigliosamente eterogeneo è venuto fuori: a cominciare dal collega tedesco colpito
dalla creatività e l’elasticità culturale degli italiani, per proseguire con
quello egiziano che si è soffermato sulla capacità di mediazione dell’Italia
tra l’Unione Europea e il Medio Oriente arabo, anche se non è una forza europea
dominante. O l’iraniano che ha posto l’attenzione sulla lingua italiana,
adorata dai suoi connazionali per la bellezza e studiata nonostante non sia
così rilevante sul piano politico ed economico. Due accenni anche al senso di
solidarietà messo in luce dalla giornalista algerina e al patrimonio artistico
ricordato dalla collega polacca esperta e appassionata di arte contemporanea.
Non a caso l’Italia è il paese col maggior numero di siti UNESCO al mondo.
L’obiettivo del libro è scuotere gli
italiani, incoraggiarli a non arrendersi e a sfruttare le risorse che il Paese
offre; e l’immagine di copertina -l’Icaro caduto che tenta di rialzarsi- è
l’emblema di questo invito a non demordere.
Nella seconda parte ci si è focalizzati
su Talenti d’Italia, un viaggio che
parte dal Sud per incontrare ventuno “talenti” che con sacrificio, impegno e
determinazione sono riusciti a eccellere, in campi diversi: scienza, arte,
sport, ricerca, economia. Tutti possono farcela, anche i meno fortunati;
proprio l’ultima testimonianza arriva da una ragazza con sindrome di Down,
atleta versatile e campionessa internazionale in varie discipline.
Bisogna investire nei giovani perché
sono loro il motore del Paese, ma soprattutto bisogna crederci un po’ di più.
Un messaggio di grande ottimismo e
fiducia quello lanciato da van Aalderen nella sala della Klappei. Un incontro
stimolante a giudicare anche dalle domande poste dagli spettatori alla fine
della presentazione.
Manuela Ferraro
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