Domenica 22 e lunedì 23 ottobre
presso il teatro ‘t Klokhuis ha preso vita uno degli spettacoli più attesi di
quest’anno dai soci della Dante di Anversa, ovvero l’omaggio all’autore di cui
la nostra associazione porta il nome e, in particolare, al suo lavoro
linguistico di definire un idioma magmatico e in continua evoluzione come il
volgare. De Vulgari Eloquentia, Il suono del cambiamento è il risultato
di un’idea di Emiliano Manzillo e del maestro Graziano Moretto, socio della
Dante e docente dell’Accademia musicale di Namur, i quali, prendendo
ispirazione dal trattato dantesco, hanno voluto dar voce, e canto, a
componimenti poetici che meglio testimoniano la varietà e la mutazione della
lingua italiana, dall’epoca medievale fino al primo Rinascimento.
L’alternanza tra canto e lettura ha
creato un’atmosfera suggestiva, trascinando il pubblico tra i versi poetici di
autori come Stefano Protonotaro, Giacomo da Lentini, Federico II, Cielo d’Alcamo,
Cino da Pistoia, Guido Guinizelli, Pier delle Vigne, Cecco Angiolieri, Petrarca
e, ovviamente, Dante Alighieri. I canti sono stati eseguiti dal coro da camera
De Bekooring, diretto dalla maestra Els Germonpré, mentre la declamazione delle odi è
stata affidata alle voci dei soci della Dante, tra cui alcuni insegnanti,
studenti Erasmus, attori, amanti del canto e della poesia, ma anche docenti
universitari e membri ed ex membri della direzione del nostro comitato.
Uno spettacolo della Dante per la
Dante: i soci sono stati i veri protagonisti di quest’evento, prendendo parte
attiva all’organizzazione del progetto e alla sua realizzazione, in nome del
padre fondatore della lingua italiana. Il pubblico numeroso è stata una
risposta positiva all’idea celebrativa del nostro idioma e, visto il calore
manifestato al termine della performance, possiamo affermare che ne ha anche
apprezzato il risultato finale: si è infatti rivelata un’occasione unica per
l’uditorio fiammingo di avvicinarsi a testi scritti in volgare, facilitato
dalla traduzione in italiano e in nederlandese presente nel libretto
distribuito a inizio spettacolo. Il medium musicale ha permesso di
rievocare la parola poetica secondo il gusto dell’epoca, nella quale testo
scritto e accompagnamento melodico erano inscindibili, mentre le voci dei
lettori hanno riprodotto l’emotività che anima ciascun componimento.
Sara Lovisa
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