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giovedì 26 ottobre 2017

De Vulgari Eloquentia - Il suono del cambiamento

Domenica 22 e lunedì 23 ottobre presso il teatro ‘t Klokhuis ha preso vita uno degli spettacoli più attesi di quest’anno dai soci della Dante di Anversa, ovvero l’omaggio all’autore di cui la nostra associazione porta il nome e, in particolare, al suo lavoro linguistico di definire un idioma magmatico e in continua evoluzione come il volgare. De Vulgari Eloquentia, Il suono del cambiamento è il risultato di un’idea di Emiliano Manzillo e del maestro Graziano Moretto, socio della Dante e docente dell’Accademia musicale di Namur, i quali, prendendo ispirazione dal trattato dantesco, hanno voluto dar voce, e canto, a componimenti poetici che meglio testimoniano la varietà e la mutazione della lingua italiana, dall’epoca medievale fino al primo Rinascimento.



L’alternanza tra canto e lettura ha creato un’atmosfera suggestiva, trascinando il pubblico tra i versi poetici di autori come Stefano Protonotaro, Giacomo da Lentini, Federico II, Cielo d’Alcamo, Cino da Pistoia, Guido Guinizelli, Pier delle Vigne, Cecco Angiolieri, Petrarca e, ovviamente, Dante Alighieri. I canti sono stati eseguiti dal coro da camera De Bekooring, diretto dalla maestra Els Germonpré, mentre la declamazione delle odi è stata affidata alle voci dei soci della Dante, tra cui alcuni insegnanti, studenti Erasmus, attori, amanti del canto e della poesia, ma anche docenti universitari e membri ed ex membri della direzione del nostro comitato.



Uno spettacolo della Dante per la Dante: i soci sono stati i veri protagonisti di quest’evento, prendendo parte attiva all’organizzazione del progetto e alla sua realizzazione, in nome del padre fondatore della lingua italiana. Il pubblico numeroso è stata una risposta positiva all’idea celebrativa del nostro idioma e, visto il calore manifestato al termine della performance, possiamo affermare che ne ha anche apprezzato il risultato finale: si è infatti rivelata un’occasione unica per l’uditorio fiammingo di avvicinarsi a testi scritti in volgare, facilitato dalla traduzione in italiano e in nederlandese presente nel libretto distribuito a inizio spettacolo. Il medium musicale ha permesso di rievocare la parola poetica secondo il gusto dell’epoca, nella quale testo scritto e accompagnamento melodico erano inscindibili, mentre le voci dei lettori hanno riprodotto l’emotività che anima ciascun componimento.

Sara Lovisa

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