“Viaggiare ristabilisce l’armonia
originale
che un tempo esisteva tra l’uomo e
l’universo”
Anatole France.
Questo viaggio, in cui si concatenano sonorità e stili musicali diversi tra loro, uniti da una solida base rock-progressive, viene intrapreso egregiamente dalla band romana Vemm che, formatasi nel 2013 sotto la spinta di Emanuele Luigi Andolfi, presenta il nuovo album “Compromesso”. Si tratta del primo capitolo della trilogia “Compromesso” – “Conservazione” – “Comunicazione”, che vede come protagonista Elea (il cui nome sembra suggerire per assonanza Enea, protagonista dell’Eneide di Virgilio, costretto a lunghe peregrinazioni) da cui scaturisce un viaggio in cui navigano pensieri, spesso in conflitto tra loro sotto forma di dualismi, suggeriti nei titoli delle tracce di questo nuovo lavoro in studio.
Ciò che emerge da questo concept album è la profonda coerenza dei temi trattati in relazione alla musica che accompagna i pensieri di Elea, giovane studentessa alle prese con la maturità e l’incertezza che domina il presente. Nonostante ciò, il presente viene concepito quale formula di compromesso tra il passato e il futuro, nell’ultima traccia “Ombra/Gioco dell’onda”. Partendo dal principio di conservazione (il che ci fa viaggiare con la mente verso un continuum di quest’ultima traccia con gli sviluppi successivi della trilogia) il tempo, da una parte è quella dimensione fisica regolata dall’entropia, come afferma Carlo Rovelli nel libro “Sette brevi lezioni di fisica”:
Un cucchiaino freddo dentro una tazza di tè caldo diventa caldo anch’esso. In una giornata gelida, se non ci copriamo bene perdiamo rapidamente calore e ci raffreddiamo. Perché il calore va dalle cose calde alle cose fredde e non viceversa? Si tratta di una domanda cruciale, perché riguarda la natura del tempo”
dall’altra, è una delle tematiche fondamentali sulle quali si è da sempre soffermato l’uomo e da cui ha
tratto delle leggi, che rappresentano metaforicamente quegli schemi di cui si fa carico Elea, nel suo
viaggio alla ricerca della propria identità attraverso domande di senso sul proprio futuro e sulla vita.
Il tutto viene accompagnato inizialmente con suoni psichedelici e di synth che, nella prima traccia “Sogno/Senso”, suggeriscono la dimensione onirica che dà origine alla giornata di Elea, e di conseguenza a questo complesso lavoro, targato Vemm, in cui la musica traccia una linea coerente tra narrazione e metalinguaggio: la musica che parla dialogicamente della musica stessa e della sua funzione, seppur soggettiva, nel mondo.
Il tempo passa e l’ascolto si fa carico di numerosi stili e generi musicali apparentemente contrapposti tra loro, tra cui sonorità jazz, djent, ritmiche di bossa nova articolate a flauti che rimandano, ad esempio, al sound tipico dei Jethro Tull. Tutto ciò è misto a una vasta moltitudine di voci e di strumenti che evolvono e rendono la musica in divenire, senza ripetersi mai. Da qui deriva la solida base rock-progressive che contraddistingue i Vemm come uno dei gruppi dal forte impatto sonoro, nonché uno dei gruppi più interessanti nel panorama del progressive italiano, non solo dal punto di vista musicale ma anche concettuale della musica stessa.
Il sound, ricco e dinamico, riflette quella che è l’attuale formazione allargata, composta da Emanuele Luigi Andolfi (chitarra), Flaminia Lobianco (voce), Valerio Garvaglia (voce), Davide Savarese (batteria), Edoardo Cicchinelli (basso), Daniele Greco (chitarra), Giacomo Tagliaventi (tastiere), Costantino Stamatopoulos (sassofono) e Giuseppe Panico (tromba), insieme a Corrado Filipputi (chitarra), Adriano Meliffi (voce), Andrea Ceccarelli (piano), Daniele Ventura (flauto), Pietro Gioia (tromba) e Shanti Colucci (batteria).
Ritmiche che si alternano nel dinamismo temporale della musica, intesa più come forma d’arte che come un prodotto culturale (dunque destinato al mercato), rendono il sound apparentemente orientato verso un pubblico di nicchia, quando è invece attribuibile ad una forma-mentis musicale e artistica che si fonda sul complesso tema della Terza cultura, che permette il superamento dei dualismi attraverso un approccio trasversale, inteso come dialogo tra le diverse scienze e discipline. Per analogia, i Vemm concedono all’ascoltatore di spaziare tra i generi senza seguire necessariamente uno schema predefinito o ripetizioni, e questo rende “Compromesso” un concept album universale, e dunque alla portata di tutti, mediante un approccio trasversale e definito secondo il logos che costituisce il corpus del rock-progressive, fin dalle proprie origini.
Ma non è tutto. Il tempo è l’ingrediente fondamentale della musica e, come riteneva Max Weber, da un punto di vista strettamente sociologico, la musica è quell’insieme di fenomeni che nel mondo Occidentale hanno preso forma e sono riassumibili sotto l’etichetta della razionalità. Che vi siano le leggi dell’armonia, oppure delle convenzioni sociali all’interno del sistema acustico naturale, razionalizzato attraverso la trasposizione di tutte le tonalità, la musica rimane al giorno d’oggi uno strumento di comunicazione straordinario per raccontare storie e per metterci in relazione con noi stessi e con l’universo delle nostre emozioni. La musica, in quanto suono, è materia. Pertanto, essa appartiene alla natura che viene ripetutamente studiata nelle sue leggi fisiche. Quando l’armonia, per così dire, tra noi e il mondo che ci circonda viene meno, allora forse nasce il bisogno di fermarsi per un istante a pensare, magari accompagnati anche dalla musica che è in grado di emozionarci. Allo stesso tempo, non sarebbe male agire nel momento opportuno, senza alienarci nei dualismi tra passato e futuro, tra sogno e realtà, ma concedendoci quel compromesso per vivere attivamente il presente.
I Vemm, in questo nuovo lavoro, mettono a frutto non solo l’esperienza e la passione musicale che li accomuna, ma consentono all’ascoltatore di soffermarsi sul viaggio che la cultura ha intrapreso nel corso del tempo, e di come la musica possa essere lo strumento di comunicazione per eccellenza, tra l’uomo e l’universo stesso.
Erminio Tota
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