Antonio Taglialatela si è battuto per anni per migliorare la qualità della vita al Sud in generale e a Mondragone in particolare, dedicandosi anima e corpo al suo compito, senza ipocrisie, con tanta voglia, e lottando spesso contro i mulini a vento dell'immobilismo di certe amministrazioni, discutendo spesso invano per motivare le persone a darsi una sveglia. Antonio, aveva voglia di fare e cuore da vendere, ma non è riuscito a portare avanti i suoi progetti. La sua scomparsa ha purtroppo lasciato un vuoto al momento incolmabile; gettando nello sconforto i suoi amici e affossando le speranze in un futuro migliore per la zona di Mondragone.
La Dante di Anversa sceglie di ricordarlo, in collaborazione con l'associazione FolleFest di Mondragone, presieduta da Francesco Lombardi, attivando un progetto che lo avrebbe reso orgoglioso e che, in un certo modo, dà continuità a ciò che si prefissava in vita: un progetto per dare speranza ai giovani di Mondragone, città in provincia di Caserta, sbranata dagli interessi privati e dall'incuria.
Antonio è morto di tumore, come tanti nella sua zona. E chissà perché? Forse dovremmo chiederlo a chi tempo fa, in qualità di Ministro della Sanità, diceva che i tumori, i meridionali, se li meritano perché (testuali parole, anche se per delicatezza preferiamo non ricordare il nome della Signora Ministro in questione) "fumano troppo, bevono troppo, mangiano troppo e cucinano con troppi grassi."
Parole brutte e indegne che uccidono di nuovo i cari perduti per strada a 70 anni, 50 anni, 37 anni o addirittura 2 anni.
Lasciamo le parole inutili di chi non agisce nell'interesse di chi li sceglie come rappresentanti e torniamo al progetto, la cui descrizione è da trovarsi seguendo questo link: Accordo scambio La Dante di Anversa - FolleFest
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