Con il vernissage di
lunedì 21 novembre 2016, si è ufficialmente aperta la mostra “Te ver, troppo
luntanu: Italiaanse migranten in België”. La mostra ha come obiettivo quello di
illustrare, attraverso gli sguardi di artisti diversi tra loro, la difficile
realtà degli italiani emigrati negli anni Cinquanta in Vallonia per lavorare nelle
miniere.
Alla serata, presenziata dal presidente della Dante Emiliano Manzillo
che, partendo dal passato, ha colto l’occasione per offrire uno spunto di
riflessione su alcune condizioni difficili ancora oggi per molti lavoratori
emigrati dall’Italia in cerca di un futuro migliore, erano presenti gli autori
delle due esposizioni che sono intervenuti per illustrare il loro lavoro.
L’age
du Charbon è un’istallazione video fotografica realizzata da
Fabio Caramaschi e Silvia Caracciolo, che mostra i volti di otto minatori
italiani, fotografati da Caramaschi, accompagnati da un documentario e dalle
interviste ai soggetti ritratti nelle foto, realizzate da Silvia Caracciolo e
Fabio Caramaschi.
Il
bosco dei ricordi: l’altra Marcinelle, di Max Pelagatti ed
Enrica Buccione, è un progetto fotografico realizzato con la tecnica del
fotoritocco, che si propone di ricordare la tragedia di Marcinelle attraverso i
ricordi dei familiari di una delle vittime, Cesare di Berardino, portati avanti
dalle nipoti, tra cui Enrica Buccione appunto, che ha scelto di onorare la
memoria della sua famiglia attraverso la rappresentazione di immagini evocative
e significative, realizzate da Max Pelagatti.
Nessun commento:
Posta un commento