lunedì 2 ottobre 2017

Il 9 settembre At the gallery ha inaugurato la mostra “arte! – Uno spettacolo italiano”

Il 9 settembre At the gallery ha inaugurato la mostra “arte! – Uno spettacolo italiano”. A essere esposte le opere dei più rinomati artisti italiani: Maurizio Cattelan, Massimo Vitali, Giuseppe Penone, Mimmo Rotella.
Primeggiava black star di Cattelan, l’artista più quotato sul mercato, instancabile perturbatore, maestro della provocazione. Anche se lui dichiara “Non ho mai fatto niente di più provocatorio e spietato di ciò che vedo tutti i giorni intorno a me. Io sono solo una spugna. O un altoparlante”. L’ironia è l’ingrediente vitale della filosofia di Cattelan ma non solo, le sue opere, infatti, destano scalpore e (a volte) indignazione per il loro carattere dissacrante.




Colpiva anche la grande fotografia di Massimo Vitali, noto “fotografo delle spiagge”. I diversi panorami balneari da lui immortalati rappresentano lo specchio della società. La spiaggia -dice Vitali- è un ottimo punto di osservazione perché la gente si mostra per quello che è con naturalezza e disinvoltura, non si atteggia, non ha difese.
Questo microcosmo diventa così luogo privilegiato per osservare, con una lente macroscopica, cambiamenti lampanti, evoluzioni identitarie, involuzioni imprevedibili, abitudini cangianti e molteplici interazioni umane.
Tuttavia nella foto in questione a impressionare l’osservatore è l’industria che si staglia alle spalle del litorale. Potrebbe sembrare frutto di un fotomontaggio ma purtroppo così non è. Il fotografo ha solo il merito di aver scelto l’angolatura da cui ritrarre il suo soggetto prediletto, il resto è cruda e triste realtà.
E quell’effetto caraibico non è dono della natura ma il risultato degli scarichi di carbonato di calcio dell’industria Solvay. I numerosi bagnanti -seppur consapevoli- sono così interessati a visitare e godere di quelle spiagge bianche, da ignorare anche il divieto di balneazione presente. Ecco qui, prepotentemente mostrata la contraddizione umana.
Mimmo Rotella, invece, esprime tutta la propria originalità nell’uso dei manifesti cinematografici.
Un forte impatto visivo sull'immaginario collettivo viene fuori dalla tecnica da lui inventata: il décollage. Strappi, tagli e correzioni sono gli ingredienti della sua forma d’arte. Manifesti incollati l'uno sopra l'altro e strappati in modo da rivelare gli strati sottostanti e i particolari nascosti.
I manifesti da lui selezionati sono in gran parte locandine dei classici del cinema, dove lo spettatore riesce a riconoscere i nomi e i volti delle star di Hollywood.
Ultimi ma non in ordine di importanza i disegni di Giuseppe Pennone, espressione della maggiore libertà dell’immaginazione. Idee, sensazioni, concetti sono sviluppati su un sostegno cartaceo attraverso una semplice matita. È così che l’artista decide di dar sfogo alla sua creatività.


Manuela Ferraro

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