domenica 27 dicembre 2020

Trani, di Erminio Tota


Anche se la pandemia impedisce ai nostri studenti Erasmus + di seguirci da vicino, grazie alla tecnologia e ai social media, possiamo continuare a collaborare. Ecco dunque uno splendido contributo del nostro Erminio Tota per i soci della Dante di Anversa, un bel documentario sulla sua città d'origine, Trani, perla sull'Adriatico. Erminio, verremo a trovarti sicuramente, la tua è una bellissima città!!

sabato 26 dicembre 2020

La caccia di Domenico Scarlatti, trascrizione per fagotto di Graziano Mo...

Natale & Capodanno: Karin Janssens - “‘k zien A geire” = “Ti voglio bene”

Diffondiamo con estremo piacere questo componimento, in italiano e nederlandese, della nostra affezionata socia Karin Janssens, ormai provetta autrice anche nella lingua di Dante.


Mai avrei immaginato,

quando ho scattato questa foto sul lungomare deserto di Anversa,

che avremmo dovuto imparare a convivere

con la vulnerabilità, l’inquietudine, la solitudine e la paura.


Mai avrei pensato di dover rendermi conto

che la libertà manca davvero tanto

quando qualcuno ce la toglie.

 

E che ora, in vista dell’anno nuovo,

un messaggio dipinto sull’asfalto

esprima perfettamente il sentimento che vive dentro ciascuno di noi.

 

Arriverà un briciolino di speranza, l’intensa gioia e l’allegria

e con tanta calma e pazienza

ci sarà di nuovo la possibiltà d’incontrarci

con tanti baci e abbracci!

 

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!


                                            (Foto : Godefriduskaai, Antwerpen maart 2020)




Nooit gedacht

toen ik deze foto nam op de Antwerpse kaaien,

dat we zouden moeten leren leven,

met kwetsbaarheid , ongerustheid,  eenzaamheid en angst.


Dat we zouden ontdekken en beseffen

dat je vrijheid pas echt mist

ais ze afgenomen wordt.

 

En dat,  met  het zicht op het nieuwe jaar

een op asfalt geschilderde boodschap,

perfect weergeeft wat in ieder van ons leeft.


Het wordt nu uitkijken na vele maanden van geduld en gelatenheid,

naar dat sprankeltje hoop, blijmoedigheid en intense vreugde.

maar vooral naar het moment waarop we mekaar weer in de armen kunnen sluiten

con tanti baci e abbracci!


                                                                                              Karin Janssens

sabato 19 dicembre 2020

Un romanzo in italiano scritto da un socio della Dante di Siviglia

Altri muri parlano, in altre lingue... guardate un po' che bello: Pedro González Redondo, spagnolo di Siviglia ed ex-studente della Dante Alighieri, ha scritto e pubblicato un romanzo in italiano, Te lo dico sul muro, ambientato a Viterbo. A noi sembra proprio un bell'esempio di come un parlante d'italiano come L2 riesca a scrivere (ma soprattutto, che bella sfida con se stesso) un'opera nella lingua italiana. Non per essere di parte, ma vorrei nondimeno aggiungere che Pedro ha conseguito il Plida C2 presso i nostri colleghi sivigliani, a riprova che i nostri corsi sanno preparare e stimolare i nostri soci studenti.

Te lo dico sul muro (cartaceo ed eBook) è stato pubblicato nel 2020 da Youcanprint. Ê acquistabile negli store online di Youcanprint.it, Amazon e delle principali librerie, e su ordinazione presso le librerie fisiche italiane. Il sito web del romanzo è: http://www.telodicosulmuro.com/




Pluritals

È passato appena un mese dal convegno online Pluritals, nato da una collaborazione fra due importanti università belghe, ossia Gent e Liegi. Un'iniziativa di carattere scientifico che indaga aspetti concreti legati all'insegnamento dell'italiano come L2. Molto esemplificativa è la descrizione da leggersi sulla pagina del sito dell'Università di Gent, dedicata proprio al convegno:

Il plurilinguismo e l’interculturalità sono valori etici costitutivi e identitari dell’UE sin dalla sua fondazione. In un’Europa caratterizzata da una crescente mobilità e complessità, dove l’accettazione positiva della diversità è necessaria per la costruzione di uno spazio di dialogo e di scambio democratico, la padronanza di più lingue è indispensabile per il cittadino. Il convegno si propone di contribuire alla riflessione sul tema dell’interazione plurilingue in classe, problematizzando il plurilinguismo del docente di lingua, con un focus particolare sull’insegnamento dell’italiano come L2 e LS. Il repertorio linguistico dell’insegnante di italiano L2/LS, che può includere ad es. una lingua madre diversa dall’italiano, un dialetto e/o altre lingue straniere, costituisce uno strumento utile per la didattica, le cui potenzialità come veicolo di contenuti linguistici e culturali non sono state ancora del tutto esplorate.

Vista l'importanza del tema, e visto l'alto numero di eventi online a cui assistiamo ogni giorno, ci teniamo a ricordarvi non solo il convegno Pluritals, ma anche l'argomento discusso durante i confronti online. Per chi volesse rivedere gli incontri, riportiamo qui sotto il link alla playlist completa sul canale YouTube dell'Università di Liegi.

Ringraziamo i professori Alessandro Greco (Università di Gent e Università di Liegi), Claudia Crocco (Università di Gent), Paola Moreno (Università di Liegi e presidente del Comitato della Dante di Liegi), Margherita Di Salvo (Università di Napoli Federico II), Elena Monami (Università per Stranieri di Siena), Antonio Montinaro (Università del Molise), Claudio Nobili (Università di Salerno), Sandro Caruana (Università di Malta).

Link al sito

Link alla playlist degli incontri online


martedì 8 dicembre 2020

“Amo il bello ed il buono ovunque si trovino.” Ispirandosi dalla V Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, un nuovo corso per i soci della Dante di Anversa


 

“Amo il bello ed il buono ovunque si trovino.” (P. Artusi)

Sei incontri più uno per educare il palato letterario

 

Capitolo I. – Ti mangerei con la parola

Cibo, amore e letteratura.

 

Capitolo II. – “Era il 25 gennaio 1851…”

Raccontare Pellegrino Artusi e le origini della cucina italiana “regionale”.

 

Capitolo III. – “Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei.”
(B. Savarin)

La fisiologia del gusto dei francesi o di una cucina europea?

 

Capitolo IV. – “Occorre sapere ancora conservare quella freschezza infantile.” (H. Matisse)

Ciò che si cerca nel cibo: il ricordo, il piacere e il sogno.

 

Capitolo V. – “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene.” (P. Artusi)

La lingua italiana a tavola.

 

 Capitolo VI.“Viaggio nella Valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuini.” (M. Soldati)

"L’uomo mangia anche con gli occhi, specie se la cameriera è carina" (U. Tognazzi)

 

Capitolo VII. – "Hai mai preso una posizione seria nella vita?"

"Sì, da piccolo rifiutai degli spinaci." (W. Allen)

 

Docente: Claudio Serafini

Claudio Serafini, laurea in filosofia, Università di Firenze, tiene corsi e conferenze sul tema del cibo a Bruxelles e in altre città europee. Nel 1997 fonda, in Toscana, la scuola per stranieri “Scuola Camprena”, dove insegna nei corsi di cultura e lingua italiana di alcune università americane ed europee. Dal 2018 Serafini è direttore di Organic Cities Network Europe.

Numero massimo di soci ammessi al corso: 20
Costo: gratuito per i soci della Dante di Anversa

Il docente fornirà di lezione in lezione, via e-mail, i materiali integrativi da leggere ai soci iscritti. Il corso si tiene online, via Zoom e i soci riceveranno un link per accedere alle lezioni online già prima dell’inizio del corso, che si terrà nei seguenti martedì, dalle 10.30 alle 12.00:

12/01/2021
19/01/2021
26/01/2021
02/02/2021
09/02/2021
16/02/2021
23/02/2021

Il corso è possibile grazie al sostegno morale e materiale offerto dall’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, a cui va il ringraziamento della Società Dante Alighieri di Anversa.

http://iicbruxelles.esteri.it/iic_bruxelles/it/



I Vemm e la musica: è un vettore che delinea il viaggio dell’uomo nell’universo delle proprie emozioni o l’armonia per mettere in relazione la natura, l’universo e l’uomo?

 

“Viaggiare ristabilisce l’armonia originale 

che un tempo esisteva tra l’uomo e l’universo”

Anatole France.

Questo viaggio, in cui si concatenano sonorità e stili musicali diversi tra loro, uniti da una solida base rock-progressive, viene intrapreso egregiamente dalla band romana Vemm che, formatasi nel 2013 sotto la spinta di Emanuele Luigi Andolfi, presenta il nuovo album “Compromesso”. Si tratta del primo capitolo della trilogia “Compromesso” – “Conservazione” – “Comunicazione”, che vede come protagonista Elea (il cui nome sembra suggerire per assonanza Enea, protagonista dell’Eneide di Virgilio, costretto a lunghe peregrinazioni) da cui scaturisce un viaggio in cui navigano pensieri, spesso in conflitto tra loro sotto forma di dualismi, suggeriti nei titoli delle tracce di questo nuovo lavoro in studio. 

Ciò che emerge da questo concept album è la profonda coerenza dei temi trattati in relazione alla musica che accompagna i pensieri di Elea, giovane studentessa alle prese con la maturità e l’incertezza che domina il presente. Nonostante ciò, il presente viene concepito quale formula di compromesso tra il passato e il futuro,  nell’ultima traccia “Ombra/Gioco dell’onda”. Partendo dal principio di conservazione (il che ci fa viaggiare con la mente verso un continuum di quest’ultima traccia con gli sviluppi successivi della trilogia) il tempo, da una parte è quella dimensione fisica regolata dall’entropia, come afferma Carlo Rovelli nel libro “Sette brevi lezioni di fisica”:

         Un cucchiaino freddo dentro una tazza di tè caldo diventa caldo anch’esso. In una giornata gelida, se non ci copriamo bene perdiamo rapidamente calore e ci raffreddiamo. Perché il calore va dalle cose calde alle cose fredde e non viceversa? Si tratta di una domanda cruciale, perché riguarda la natura del tempo”


dall’altra, è una delle tematiche fondamentali sulle quali si è da sempre soffermato l’uomo e da cui ha

tratto delle leggi, che rappresentano metaforicamente quegli schemi di cui si fa carico Elea, nel suo

viaggio alla ricerca della propria identità attraverso domande di senso sul proprio futuro e sulla vita. 



Il tutto viene accompagnato inizialmente con suoni psichedelici e di synth che, nella prima traccia “Sogno/Senso”, suggeriscono la dimensione onirica che dà origine alla giornata di Elea, e di conseguenza a questo complesso lavoro, targato Vemm, in cui la musica traccia una linea coerente tra narrazione e metalinguaggio: la musica che parla dialogicamente della musica stessa e della sua funzione, seppur soggettiva, nel mondo. 

Il tempo passa e l’ascolto si fa carico di numerosi stili e generi musicali apparentemente contrapposti tra loro, tra cui sonorità jazz, djent, ritmiche di bossa nova articolate a flauti che rimandano, ad esempio, al sound tipico dei Jethro Tull.  Tutto ciò è misto a una vasta moltitudine di voci e di strumenti che evolvono e rendono la musica in divenire, senza ripetersi mai. Da qui deriva la solida base rock-progressive che contraddistingue i Vemm come uno dei gruppi dal forte impatto sonoro, nonché uno dei gruppi più interessanti nel panorama del progressive italiano, non solo dal punto di vista musicale ma anche concettuale della musica stessa.

Il sound, ricco e dinamico, riflette quella che è l’attuale formazione allargata, composta da Emanuele Luigi Andolfi (chitarra), Flaminia Lobianco (voce), Valerio Garvaglia (voce), Davide Savarese (batteria), Edoardo Cicchinelli (basso), Daniele Greco (chitarra), Giacomo Tagliaventi (tastiere), Costantino Stamatopoulos (sassofono) e Giuseppe Panico (tromba), insieme a Corrado Filipputi (chitarra), Adriano Meliffi (voce), Andrea Ceccarelli (piano), Daniele Ventura (flauto), Pietro Gioia (tromba) e Shanti Colucci (batteria). 

Ritmiche che si alternano nel dinamismo temporale della musica, intesa più come forma d’arte che come un prodotto culturale (dunque destinato al mercato), rendono il sound apparentemente orientato verso un pubblico di nicchia, quando è invece attribuibile ad una forma-mentis musicale e artistica che si fonda sul complesso tema della Terza cultura, che permette il superamento dei dualismi attraverso un approccio trasversale, inteso come dialogo tra le diverse scienze e discipline. Per analogia, i Vemm concedono all’ascoltatore di spaziare tra i generi senza seguire necessariamente uno schema predefinito o ripetizioni, e questo rende “Compromesso” un concept album universale, e dunque alla portata di tutti, mediante un approccio trasversale e definito secondo il logos che costituisce il corpus del rock-progressive, fin dalle proprie origini. 

Ma non è tutto. Il tempo è l’ingrediente fondamentale della musica e, come riteneva Max Weber, da un punto di vista strettamente sociologico, la musica è quell’insieme di fenomeni che nel mondo Occidentale hanno preso forma e sono riassumibili sotto l’etichetta della razionalità.  Che vi siano le leggi dell’armonia, oppure delle convenzioni sociali all’interno del sistema acustico naturale, razionalizzato attraverso la trasposizione di tutte le tonalità, la musica rimane al giorno d’oggi uno strumento di comunicazione straordinario per raccontare storie e per metterci in relazione con noi stessi e con l’universo delle nostre emozioni. La musica, in quanto suono, è materia. Pertanto, essa appartiene alla natura che viene ripetutamente studiata nelle sue leggi fisiche. Quando l’armonia, per così dire, tra noi e il mondo che ci circonda viene meno, allora forse nasce il bisogno di fermarsi per un istante a pensare, magari accompagnati anche dalla musica che è in grado di emozionarci. Allo stesso tempo, non sarebbe male agire nel momento opportuno, senza alienarci nei dualismi tra passato e futuro, tra sogno e realtà, ma concedendoci quel compromesso per vivere attivamente il presente. 

I Vemm, in questo nuovo lavoro, mettono a frutto non solo l’esperienza e la passione musicale che li accomuna, ma consentono all’ascoltatore di soffermarsi sul viaggio che la cultura ha intrapreso nel corso del tempo, e di come la musica possa essere lo strumento di comunicazione per eccellenza, tra l’uomo e l’universo stesso. 

 Erminio Tota