domenica 16 febbraio 2014

Commento dal club di lettura: Elio Vittorini, Conversazione in Sicilia.

La chiave di Conversazione in Sicilia sta forse nell’avvertenza che l’autore colloca in chiusura del libro. La terra del romanzo, dice Vittorini, solo per caso è la Sicilia, ma avrebbe potuto situarsi altrove e chiamarsi con altri nomi. Forse un espediente per schivare la censura (poteva questa gradire, per esempio, certi accenni alla povertà, a siciliani pagati con le arance e senza altro da mangiare?). Ma anche un modo per indicare il carattere non realista della narrazione. Che invece è metafora, o meglio, allegoria: viaggio, scoperta, iniziazione agli archetipi. “Manoscritto trovato in una bottiglia”, reperto proveniente da un mondo altro, inusitato e lontano, come nel noto racconto di Edgar Allan Poe. Il club di lettura segue la traccia fornita dall’autore e evidenzia i tratti stranianti, simbolistici, forse anche di realismo magico che costellano il romanzo. Dipana una fitta rete di suggestioni intertestuali (Giordano Bruno, Dante, Poe, Pirandello, Shakespeare, Il pifferaio di Hamelin) discute infine dei tratti fiabeschi presenti nel racconto.

Rosario Gennaro

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