domenica 18 maggio 2025

Giovedì 12 giugno: doppia conferenza delle Erasmus+ Angela Mangiacotti e Michela Puzoni.

Doppia conferenza delle Erasmus+ Angela Mangiacotti e Michela Puzoni.

Giovedì 12 giugno alle 19, Universiteit Antwerpen, aula da determinare, Stadscampus, Rodestraat 14, 2000 Anversa. Gratis per i soci de La Dante; €5 per i non soci.

All’insegna della cultura e della bellezza: i Castelli Federiciani tra Gargano e Vulture. Di Angela Mangiacotti.

Il termine Castelli Federiciani designa oggi un insieme di fortificazioni storiche, spesso monumentali sia per struttura che per impatto visivo, risalenti al regno di Federico II di Svevia. Conosciuto come Stupor Mundi per la vastità della sua cultura e curiosità intellettuale, l’imperatore trovò nella Puglia e nella Basilicata i luoghi ideali per realizzare la sua visione politica e culturale.
Federico II nutriva un amore profondo per il territorio foggiano e per l’ampia provincia che si estende dal Gargano ai Monti Dauni, dove fece edificare numerosi castelli, simboli tangibili del suo potere e del suo spirito innovatore. Questo legame gli valse l’appellativo di Puer Apuliae, figlio della Puglia.          
Non meno significativa fu la sua relazione con la Basilicata, terra in cui ha lasciato tracce indelebili non solo nell’architettura, ma anche nell’immaginario collettivo, tra miti e leggende popolari. L’area del Vulture, in particolare, rappresentò per l’imperatore un vero e proprio eden naturale, perfetto per la pratica della falconeria, alla quale dedicò l’opera De arte venandi cum avibus.        
Questo intervento intende approfondire il significato storico, artistico e simbolico dei castelli federiciani, offrendo uno sguardo sulle modalità con cui essi incarnano il connubio tra potere, paesaggio e cultura nel Mezzogiorno svevo.

Il Dopoguerra in pellicola: il Neorealismo e la rinascita del cinema italiano. Di Michela Puzoni.

Il Neorealismo è un movimento culturale e cinematografico che nasce in Italia verso la fine della Seconda Guerra mondiale e si sviluppa pienamente nel Dopoguerra, come risposta radicale a un cinema che fino ad allora aveva ignorato la realtà del Paese. In questo contesto di profonda crisi e di ricostruzione post-bellica, il Neorealismo diventa lo strumento con cui il cinema si riappropria di una voce autentica, capace di raccontare le ferite della guerra, la povertà diffusa, la perdita di riferimenti morali e il bisogno urgente di verità.
Attraverso uno stile essenziale e documentaristico, l’ambientazione in luoghi reali e le storie di personaggi comuni, il cinema neorealista rompe con i modelli del passato per raccontare la quotidianità di un’Italia dimenticata, restituendo al cinema la sua funzione sociale e testimoniale. La presentazione analizzerà le origini del movimento, le sue innovazioni stilistiche narrative e i suoi esponenti principali come Luchino Visconti, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica. Approfondiremo anche le influenze internazionali del movimento e ne scopriremo l’eredità, individuando nel capolavoro Ladri di biciclette l’espressione più emblematica di questa corrente. Distribuito in Italia nel 1948, il film di De Sica ottenne un vasto consenso nazionale e internazionale, consacrandosi come pietra miliare del Neorealismo e uno dei film italiani più influenti di sempre. A distanza di decenni, il movimento neorealista continua a ispirare registi di tutto il mondo, ricordando che il cinema può essere uno strumento di verità, memoria e cambiamento sociale.

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