Giovedì 27 marzo alle 19, KUL Antwerpen, Auditorium del Campus Opera, Jezusstraat 28/30, 2000 Antwerpen.
In questa presentazione esploreremo la dimensione
transmediale del patrimonio culturale legato al passato minerario del Belgio e del
Limburgo olandese, dal dopoguerra fino ad oggi. Il discorso culturale sulle ex
zone minerarie in Belgio e nella Limburg olandese è una storia di pluralismo,
dove poesia, prosa, teatro, cinema, arti figurative e musica sono strettamente
interconnessi. La musica si è rivelata una forma di espressione cruciale
attraverso le generazioni. I minatori e le loro famiglie, figli e nipoti, fino
alle generazioni attuali, hanno utilizzato una grande varietà di generi per
affermare la propria identità, talvolta sfruttando la musica come via di fuga e
trampolino di lancio verso nuovi percorsi di vita e artistici, tra cinema,
cabaret, letteratura e arte grafica. Percorrendo le generazioni della miniera,
considereremo la musica come uno strumento di espressione di appartenenza, ma
anche come mezzo per tracciare linee di rottura, dedicando particolare
attenzione alle scelte linguistiche degli artisti e al ruolo della miniera e
del villaggio minerario come fonte di ispirazione visiva e sonora.
Le ricerche presentate durante questo intervento sono state
condotte nell’ambito del cantiere di ricerca Minatori di memorie (2016-)
dell’Università di Bologna.
Matilde Soliani è dottoranda
presso l’Università di Napoli L’Orientale e la KU Leuven. Le sue ricerche in
ambito linguistico e di traduzione vertono sull’imagologia urbana, con
particolare focus sulle città del Belgio. Traduttrice e interprete dal neerlandese
e dal francese, si è formata presso l’Università di Trieste e alla KU Leuven.
Nel 2022/2023 è stata assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna,
dove ha collaborato al progetto di ricerca Minatori di memorie.
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