venerdì 6 settembre 2019

Cronache di collaborazioni: Lunarte festival 2019

LUNARTE è una manifestazione artistica e culturale unica nel suo genere, nata nel 2007 da un’idea dell’associazione Cantina Culturale Calena, oggi Associazione Culturale Lunarte, che si svolge nella città di Carinola, in provincia di Caserta, e (dall’edizione XIII) a Falciano del Massico.Lunarte ha superato la boa delle dodici edizioni, tutte organizzate da Associazione Circuito Culturale Caleno. Da quest’anno poi, è nata l’Associazione Lunarte che con il patrocinio e il contributo del Comune di Carinola e del Comune di Falciano del Massico ha dato vita alla tredicesima edizione, organizzata anche quest'anno dai ragazzi dell'Associazione Culturale Lunarte, tra cui Pasquale Passaretti e Antonella Bovino, già in passato nostri ospiti ad Anversa.
A partire dalla seconda edizione, l’associazione si è avvalsa della stretta collaborazione dell’associazione
 Etérnit (che ben conosciamo da Binario 2 e TVATT), sia sul profilo della direzione artistica che di quella organizzativa. Inoltre, ogni anno l’iniziativa viene realizzata in rete con numerose realtà del territorio e nazionali e con il contributo di diversi partner.Ad ospitare l’arte ogni anno, oltre ai suggestivi vicoli, piazze dei borghi, sono le corti e i cortili di edifici pubblici e privati, trasformati per l’occasione in originali spazi scenici o espositivi, dove performance, concerti, mostre e installazioni, sono gratuitamente aperte al pubblico, sempre numeroso ed entusiasta. L’iniziativa, infatti, non sarebbe possibile senza la disponibilità e la partecipazione attiva dei cittadini che ogni anno ne condividono intenti e finalità.Oltre al programma concentrato nelle giornate del festival, ogni anno Lunarte ha proposto percorsi paralleli di diversa natura, dai laboratori di formazione artistica e teatrale ai workshop di fotografia, passando per l'artigianato.
Quest'estate, sono stato invitato a partecipare alla sezione cinema del festival, presentando brevemente in un portone di Falciano il personaggio di Georges Méliès, forse, il vero padre del moderno cinema di finzione, ancora poco conosciuto, nonostante alcuni frame dei sui corti siano le immagini più popolari associate al cinema delle origini.

Oltre a parlare di archeologia della celluloide, ho avuto modo di poter intervistare il regista, lo sceneggiatore e l'attore principale di un cortometraggio che davvero ha colpito me e il pubblico presente, Tonino, diretto da Gaetano Del Mauro, scritto da Alfonso Tramontano Guerritore e interpretato da Andrea Contaldo. Il corto parla della tragica vicenda del cuoco di Pagani (Salerno) Antonio Esposito Ferraioli, ucciso nel 1978 a 27 anni dalla camorra perché si rifiutò a più riprese di cucinare carne marcia per una locale mensa, purtroppo gestita da ignobili farabutti.


A quarant'anni dall'omicidio, non ha ancora pagato nessuno per quel crimine, e i familiari di Antonio (Tonino) si sono dovuti accontentare del semplice riconoscimento ufficiale da parte dello Stato di Tonino come "vittima innocente di camorra". Ne abbiamo parlato in pubblico con gli autori e ne è venuta fuori una bella discussione. Per i temi e per la pregevole realizzazione, vi consiglio vivamente la visione di questo corto che riesce a parlare di un fatto simile con una delicatezza impressionante, evitando cliche e deja vu spesso inevitabili nel genere.
Il secondo giorno, a Casanova di Carinola, ho avuto modo di collaborare (curando l'aspetto tecnico) allo spettacolo Tu, mAmMmAmlodi e con Ida Vinella e con Chantal Gori, con i suoni di Francesco Organo. Tu è la ricerca nel tempo e nello spazio di un legame che, come nel mito di Demetra e Persefone, svela l’origine del mondo e scova l’archetipo della madre nell’alternarsi delle stagioni. E’ una presenza sonorizzata, popolare e sostenibile, ecologica e sociale in cui sondare gli eccessi di una condivisione spaziale forzata, quella tra un “tu” che si riscopre “io” nell’eco infinito del bisogno d’amore. L'interpretazione della Gori e della Vinella è stata semplicemente ipnotica, spaziando tra vari registri e riproponendo in maniera estremamente originale tutti gli aspetti salienti del mito greco. Pregevole anche la scelta dei costumi, essenziali e funzionali sia al contesto di fruizione che al narrato. Ne consegue che questa collaborazione si è rivelata per me estremamente costruttiva nonché piacevole.


Colgo l'occasione per ringraziare non soltanto l'Associazione culturale Lunarte dell'invito a partecipare, ma anche per complimentarmi con le amministrazioni comunali di Carinola e Falciano del Massico, sensibili alle esigenze di una terra che ha fame di cultura e che non sempre riesce a trovare i circuiti giusti in cui poter appagare il desiderio di stimolo, dialogo e confronto.

Emiliano Manzillo



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