martedì 21 gennaio 2020


Il mio ritorno ad Anversa: una nuova familiarità all’insegna dell’incontro tra comunità.



Porsi delle domande è necessario: cosa fare da grandi, quali scelte prendere e quali strade percorrere, o quali progetti portare avanti. Alla fine, tutto questo pensare mi ha portato ad esplorare nuovi luoghi, che non fossero più solamente confinati tra le righe dei pensieri, ma che concretamente abbracciassero culture, tradizioni, lingue e modi di vivere, di fare, di pensare diversi. Il “convivio delle differenze” permette, infatti, di trarre spunto da esso per elaborare nuove idee e creare nuovi ponti.

Ricordo bene la mia prima esperienza Erasmus+ad Anversa, nel gennaio del 2018. Ammetto di aver provato un po’ di tensione all’inizio, prima di partire, in seguito ai numerosi pensieri che mi passarono per la mente. In seguito, arrivato in stazione, che già mi parve maestosa per la sua architettura, conobbi Emiliano il quale, oltre a darmi una mano con le valigie, seppe subito sciogliere quella tensione. Conobbi presto anche Rossella e Sara, e in seguito Melania, con cui ho condiviso parte di un percorso di crescita personale, all’interno del progetto Erasmus+.

Tante furono le attività svolte e numerosi i soci che ebbi modo di incontrare, sempre desiderosi di porre domande, dai quali ho davvero imparato molto sul Belgio e sulla vita, che come sempre ci espone al cambiamento.
Anversa mi è parsa sin da subito una città fortemente multietnica e multiculturale. Ho scoperto con piacere una nuova cucina e delle birre eccellenti, che da buona forchetta ho apprezzato pienamente, e un’architettura e un clima che, combinati tra loro, si fondono in un’atmosfera e un fascino tipico dei paesi del Nord, di cui sono fortemente attratto.

Anversa non è soltanto questo, ma anche la città che ha ospitato grandi pittori, tra i quali Pieter Paul Rubens, di cui ho potuto ammirare alcune opere esposte e riscoprire, al meglio, l’arte fiamminga. Non solo. Il Belgio rappresenta per me un grande centro della cultura europea, dalla quale, sono fermamente convinto, possa nascere una forte identità transnazionale.

Altro aspetto che mi ha profondamente colpito è l’attenzione posta, tuttora, nei confronti dell’arte così come della fotografia, una mia grande passione insieme alla musica. Ho avuto modo di conoscere, ad esempio, la musica di Roland Van Campenhout e ho potuto ammirare il Museum aan de Stroom (MAS). I tre mesi trascorsi in Belgio e le attività svolte alla “Dante”, mi hanno permesso di conoscere diverse persone che mi hanno dato fiducia e che mi hanno fatto sentire benvenuto e accolto. Inoltre, ho potuto condividere non solo la mia italianità, ma anche esperienze, valori, idee e riflessioni su numerosi temi. Non sono mai mancati momenti di confronto, di crescita e di dialogo costruttivo e ho davvero imparato tanto, nonostante il tempo trascorso in Belgio sia stato davvero esiguo.

Quest’anno il tempo dei ricordi volge al termine: dopo aver terminato il mio percorso di studi all’Università di Bologna, ho avuto la possibilità di rimettermi in gioco in un contesto come quello della Dante di Anversa, in cui insegnare e apprendere si incontrano dialetticamente con il donare le proprie competenze ed esperienze, sviluppandone di nuove, attraverso le attività didattiche proposte e gli eventi organizzati. 

Tornare ad Anversa per me è stato come immergermi nuovamente in un mare dall’aria familiare, certamente ancora da esplorare, ricordando a me stesso l’importanza della condivisione, tra popoli, comunità e culture che si incontrano all’insegna dell’interscambio e della curiosità di conoscere ciò che per loro è novità e varietà.

Ringrazio tutto coloro che mi hanno permesso di condividere e raccontare un frammento della mia terra, la Puglia, e di portare un pezzetto d’Italia con me, all’insegna dello scambio interculturale proposto dal programma Erasmus+. Anche quest’anno sarò lieto di condividere qualche tratto della lingua e della cultura italiana, nelle sue forme tradizionali così come quelle contemporanee.

Quest’anno avrò la possibilità di rimanere per più tempo qui ad Anversa e mi piacerebbe imparare qualcosa in più sul nederlandese.
Ringrazio il Presidente Emiliano e gli/le stagisti/e che ho conosciuto, per la stima ricevuta e ricambiata, per l’entusiasmo nello svolgere le attività, che anche quest’anno non mancheranno di accrescere il dialogo tra le varie culture.
Ringrazio i Soci e tutte le persone che con gioia ed energia hanno sempre manifestato interesse nelle attività programmate, durante il mio periodo di permanenza in Belgio e che anche quest’anno si prospetta ricco di novità.

Erminio Tota



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