mercoledì 27 maggio 2015

Sguardi su Anversa 1: REMBRANDT (1606 - 1669) e RUBENS (1577 - 1640) - Periodo Barocco



In questi giorni ad Anversa sta avendo luogo una mostra molto interessante presso la Rubenshuis: Rubens privé. Per chi ama questa città e la sua ricca storia, un appuntamento da non perdere! Diamo il nostro contributo pubblicando un articolo della socia Anne-Marie Baugniet che prova a mettere a confronto Rubens e Rembrandt, due artisti fondamentali della storia artistica del Benelux.


Remdrandt, Ritratto di Jan Six

REMBRANDT  (1606 - 1669)  e  RUBENS  (1577 - 1640) - Periodo Barocco

Vorrei cominciare con un saggio proverbio che dice: “ no se es de donde se nace, sino de donde se pace”, che significa più o meno  non importa di dove sei, ma cosa fai con la tua vita”: è la mia base per schizzare un paragone fra questi due pittori molto famosi. Ma prima, ecco alcuni elementi relativi alla situazione geopolitica nei Paesi Bassi a quell’epoca.
Alla fine del secolo XVI, le diciassette province si separarono: le meridionali, fedeli alla corona spagnola, rimasero cattoliche, mentre le sette province del Nord non solo diventarono calviniste ma anche poterono godere di libertà di culto. Soprattutto quest’ultimo evento fu la causa del grande afflusso verso il Nord di protestanti – ugonotti-, ebrei ed anche di altri emigranti, fuggendo dalla Spagna, Portogallo e dai Paesi Bassi spagnoli (oggi Belgio e Lussemburgo).
Quindi da una parte c’è una certa libertà di culto e dall’altra la fioritura dell’umanesimo per mano del suo massimo rappresentante Erasmo, due elementi più che favorevoli allo sviluppo dell’economia. Infatti, l’emigrazione citata precedentemente, sarebbe stata dopo il fattore decisivo per un’incredibile esplosione culturale, soprattutto nel campo delle arti plastiche e l’origine di una nuova clientela per gli artisti locali. Qui si trattava delle famiglie patrizie e dei ricchi commercianti, mentre nei paesi vicini c’era ancora l’aristocrazia. Il cosiddetto “ ceto medio con mezzi” voleva mettere in risalto il suo statuto e stimolare una rivalità interna, come facevano i nobili (come ne Il cortegiano di Baldassare Castiglione).

 
P.P.Rubens, Deposizione dalla Croce

Adesso arriviamo ai nostri due pittori ben differenti, cominciando con la loro origine: Rubens cresce in una famiglia con mezzi e di fede cattolica. Rembrandt invece proviene da un ambito rurale. Addirittura il giovane Rubens si recherà due volte in Italia, diventando in seguito “il principe” del colore, con quello che aveva appreso a Venezia. Rembrandt invece, non sarebbe mai uscito dall’ Olanda. Rubens parlava cinque lingue ed era ambasciatore in diverse corti europee con il necessario “savoir-faire” che padroneggiava perfettamente. Rembrandt, al contrario, conosceva solo l’olandese e l’ambito borghese della sua clientela.
Dall’inizio entrambi ebbero un gran successo: Rubens con uno stile pomposo ed agitato, dipingendo il più delle volte temi religiosi, anche alcuni temi mitologici ma pochi ritratti. Rembrandt con il suo pennello volatile,- la così chiamata “sprezzatura”, cioè fuggire l’affettazione, che sarà una delle caratteristiche del Rinascimento a venire, - il contrasto delle luci e delle ombre, facendolo diventare uno dei tre grandi geni del Barocco, insieme a Velázquez e Caravaggio.  La sua opera ciononostante, consta oltre che di temi religiosi e biblici, di molti autoritratti, ritratti di singoli o di gruppi, opere storiche e di grande quadri su commissione. Non possiamo dimenticare che lui non aveva una bottega, come Rubens, il quale poteva contare sulla collaborazione dei talenti sicuri.
Durante questa epoca le cose per loro andavano molto bene, inteso economicamente. Purtroppo sarà di breve durata per Rembrandt , principalmente a causa della sua personalità, ben differente da quella del suo concorrente,  un  fine diplomatico ed abile negoziante.
Chissà, anche il destino e la sorte diversi avrebbero fatto che il loro futuro diventasse totalmente distinto. Fatto sta che Rembrandt non sapeva amministrarsi: spendeva e spandeva, addirittura dopo aver già acquistato una casa magnifica, come Rubens peraltro. E come se ciò non bastasse, non solo il suo declino artistico, ma anche diversi problemi e drammi di famiglia, lo avrebbero portato al fallimento. Costretto a svendere tutto, la sua vita andò alla deriva verso la scarsità e l’oblio.
Tutti e due morirono a sessantatre anni : Rembrandt allora in povertà assoluta, depresso dalla morte di suo figlio Titus e della sua seconda moglie, mentre Rubens  ricco, famoso ed onorato da cortigiani e plebei.

Anne-Marie Baugniet, socia Dante Alighieri Antwerpen

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