Sabato
23 settembre al De Greoene Waterman si è tenuto il club di lettura su La nostra Marcinelle, libro di Martina
Buccione scritto per perpetuare la memoria della catastrofe dell’8 agosto 1956
avvenuta nella miniera carbonifera di Marcinelle.
In quella sciagura persero la
vita 262 minatori, di cui 136 italiani (quasi la metà di loro, 60, era
abruzzese, ben 23 provenienti da Manoppello, paesino di Cesare Di Berardino,
nonno dell’autrice). Il racconto ci consegna da una prospettiva originale il
micro-cosmo sociale della comunità delle famiglie di minatori italiani in
Belgio, in particolare a Marcinelle, nel decennio tra il 1946 e il 1956, negli
anni degli accordi “uomo-carbone”: braccia (duemila minatori italiani a settimana)
in cambio di carbone.
La
parola va direttamente alle fonti dirette della memoria, donne che hanno
vissuto sulla propria pelle la perdita di mariti e padri nella miniera. Un testo
corale che, attraverso i ricordi della mamma e delle due zie dell’autrice, ci catapulta
nelle viscere della terra imbattendoci nel coraggio e nella determinazione di
quei “musi neri”, nel loro mondo fatto di sacrifici, forza di volontà e valori
semplici quali la solidarietà, l'autenticità, l'accoglienza.
La
testimonianza di questi angeli del focolare ci fa rivivere -evocando paure,
sogni, attività, giochi, canzoni, sapori, colori- la quotidianità di quella dura
realtà in cui tuttavia si stava bene perché ci si accontentava delle piccole
cose e si condividevano in allegria i pochi momenti liberi.
La
discussione con i soci, i quali 61 anni fa avevano seguito in diretta dai media
internazionali quest’immane tragedia, è stata ricca di spunti interessanti e di
riflessioni profonde.
Con
questo appuntamento è finita (purtroppo) la mia entusiasmante avventura alla Dante
Alighieri di Anversa. Colgo l’occasione per salutare con gioiosa tristezza tutti
i soci e ringraziarli per avermi accolta con generoso affetto e per avermi
fatto riscoprire l’amore per la mia terra.
Manuela Ferraro
Nessun commento:
Posta un commento