In occasione dei rituali festeggiamenti
in onore di Sant’Efisio, Federica Pinna, tirocinante Erasmus+ della
Dante e laureanda in Filosofia e Teoria della comunicazione all’Università di
Cagliari, ha tenuto una presentazione per illustrare agli studenti e ai soci
della nostra associazione le origini del culto del Santo di Cagliari e per rivelare
l’importanza di tale ricorrenza religiosa, non solo per i cagliaritani, ma per
i fedeli e non provenienti da tutta la ragione. La processione è infatti
riconosciuta patrimonio immateriale dell’UNESCO dal 2014.
La presentazione si è tenuta il 30
aprile, data non casuale giacché la festività religiosa ricade il primo di
maggio. L’origine della data, come ha spiegato Federica, risale già al XVII
secolo, quando la città di Cagliari fece un voto al Santo per essere liberata
dalla peste: se Cagliari fosse riuscita ad affrontare tale flagello, ogni anno
si sarebbero tenute feste e processioni in onore di Sant’Efisio. Tuttavia,
prima ancora di svelare ogni curiosità riguardante i festeggiamenti, Federica
ci ha brevemente mostrato gli eventi più significativi della vita del Santo,
concentrando in poche, ma accurate righe, una vera e propria agiografia.
Nato in epoca imperiale, sotto
l’Imperatore Adriano, Sant’Efisio si è distinto fin dalla giovinezza per le sue
abilità belliche, fiero difensore del paganesimo durante una battaglia egli
ebbe un’apparizione che lo spinse alla conversione al cristianesimo. Anche
quando, successivamente, fu arrestato per la sua fede e torturato non abiurò
mai e poco prima dell’esecuzione della condanna a morte lanciò una protezione
sulla città di Cagliari, dal momento che nelle vicinanze si sarebbe svolta la
decapitazione.
Il legame con la Sardegna comincia già nell’XI secolo, quando vengono edificate in suo onore due chiese, una a Nora, l’altra a Cagliari, entrambe punti cruciali della processione che ogni anno da secoli si svolge nei primi quattro giorni di maggio incantando e attirando fedeli di tutto il mondo. Il culto del santo rappresenta un momento non solo di profondo raccoglimento religioso, ma soprattutto di aggregazione e di esaltazione delle tradizioni. Ecco perché la Festa si è tenuta ininterrottamente ogni anno dal 1657, anche durante i terribili anni della Seconda Guerra Mondiale e negli ultimi due anni, nonostante l’emergenza sanitaria che tutto il mondo sta affrontando.
Federica ha poi passato in rassegna,
con dovizia di particolari, i momenti cruciali della processione e le
tradizioni dei festeggiamenti. Dalla solenne investitura dell’Alter Nos da
parte del Sindaco – nel 2019 per la prima volta è stato il turno di una donna –
alla Messa nella chiesa edificata in onore del Santo. Il momento della
processione rappresenta un momento di viva esaltazione del folklore e delle
tradizioni sarde; protetto da diversi corpi di guardia vestiti in abiti
d’epoca, accompagnato dal suono delle launeddas e dal profumo dei petali di
rosa disseminati fuori la chiesa dalle donne vestite in abiti tradizionali, il
ricco cocchio con le reliquie di Sant’Efisio sfila per le strade di Cagliari
tra l’ammirazione e la gioia dei presenti.
Ciò che più ha attirato l’attenzione
degli ascoltatori è stata sicuramente la dedizione nella cura dei particolari
che i volontari mettono nell’allestimento della processione. Gli abiti e i
gioielli tradizionali hanno suscitato numerose domande e curiosità, così come
l’organizzazione della festa che è gestita dall’Arciconfraternita del
Gonfalone. Altrettanto interesse è stato dimostrato, poi, per il dialetto
sardo, il quale è riconosciuto come una lingua a tutti gli effetti pur non
godendo ancora dello statuto ufficiale. Infine, un’ultima domanda sul
significato profondo della Festa ha chiuso la presentazione di Federica, la
quale ha tenuto a sottolineare in ultima battuta l’importanza di tale evento,
molto sentito non solo dai credenti, ma da tutti gli abitanti di Cagliari e del
resto della Sardegna, che si riuniscono per ricontrare amici e famiglie per
festeggiare assieme. Il culto di Sant’Efisio è fortemente radicato nella
tradizione sarda e i suoi festeggiamenti rappresentano anche un momento di
rigenerazione e di celebrazione della stagione primaverile, con l’augurio ogni
anno di protezione per tutti gli abitanti dell’isola.
La presentazione di Federica Pinna ha aperto un ciclo di incontri a cura delle nostre studentesse Erasmus. Vi aspettiamo dunque per il prossimo evento, venerdì 7 maggio ore 16.00, per trattare del rapporto tra Dante e l’Islam con Monica Melis.
Manuela Caianiello
Team Erasmus+ della Dante di Anversa
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