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sabato 2 maggio 2020

Una casa, un museo, una storia: Den Gulden Rinck


Qui ci troviamo davanti alla casa “Den Gulden Rinck” ossia “L’Anello d’Oro”. Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, la cantina era una sala da feste per i giovani. Ma prima, molto prima era stata la casa di Nicolaas Rockox.

Nicolaas Rockox ricoprì varie funzioni importanti politiche, economiche e sociali ad Anversa nella prima metà del Seicento, il Secolo d’Oro di Anversa, appunto, quando Anversa era al top della sua importanza economica ed artistica.
Nacque nel 1580 e crebbe nella Keizerstraat. Si sposò con una sua vicina, Adriana Perez, la figlia di un negoziante spagnolo ebreo convertito al cattolicesimo. La giovane coppia visse qualche anno dai genitori di Adriana e nel 1603, quando Nicolaas era sindaco, comprò questa splendida casa. L’adattarono allo stile del Rinascimento fiammingo e vi aggiunsero uno delizioso giardino cittadino, così la casa ha preso il suo aspetto odierno.


Nicolaas Rockox era un uomo universale. Amava e collezionava quadri di pittori contemporanei, ad esempio, del suo vicino Frans Snijders, di Anthony Van Dyck che fece vari ritratti di Rockox (oggi dispersi in vari musei), di Peter Paul Rubens – gli commissionò il “Trittico della Deposizione dalla Croce” che si trova oggi ancora nella nostra cattedrale – della famiglia Bruegel, eccetera. Possedeva circa ottanta quadri.
Siccome Rubens collezionava anche monete antiche greche e romane, catalogava ciascuna moneta della sua ricca collezione che si stendeva dal quinto secolo avanti al secondo secolo dopo Cristo.

Il giardino attuale è infatti un’evocazione di quello che si sarebbe potuto godere Rockox. Alla morte di Nicolaas, il notaio non pareva trovare importante questo giardino. Non lo ha menzionato neanche nei documenti ma visitando la casa, scoprì nella cantina vari aranci ed allori che lì stavano sopravvivendo all‘inverno. Nel Seicento agrumi ed allori erano costosissimi. La botanica interessava Rockox e ne possedeva otto libri, tra cui il famosissimo Cruydeboeck di Dodoens. Corrispondeva anche intensamente di botanica con Nicolas Peiresc, un umanista francese.
Dopo la morte di Rockox, suo nipote Adriaan Van Heetvelt ereditò la casa, poi venduta a vantaggio dei poveri. In seguito la casa conobbe vari proprietari, come nel 1945, quando diventò proprietà dell’Artiestenfonds, che ci mostrava opere negli stili ‘neo’.Nel 1970 la Kredietbank la comprò, facendone un museo aperto al pubblico nel 1977. La casa vicina di Frans Snijders vi è stata integrata nel 2018, per costituire il museo odierno che mostra quadri, mobili, monete e il giardino di Nicolaas Rockox.


Bruno Solignac

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