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mercoledì 11 dicembre 2024

Circolo dei lettori: I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni

 

Sabato 16 novembre scorso ha avuto luogo il Circolo dei lettori dedicato a I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni, Premio Campiello nel 2022.
Un romanzo che ha riscosso un certo consenso fra i soci, anche per l'interessantissima scelta di affidare ad animali del bosco la narrazione di difficoltà ed interrogativi tipici dell'essere umano.
La chiacchierata è avvenuta nel foyer della Klappei, ormai nostro porto sicuro per proiezioni ed incontri.
Il prossimo romanzo da discutere insieme sarà Chi dice e chi tace di Chiara Valerio, nel mese di gennaio 2025.

Vi proponiamo qui sotto le foto dell'incontro, una recensione del romanzo del socio Ludo Gysen.



Il romanzo I miei stupidi intenti racconta la vita di una faina. È la storia di un animale diverso da tutti. Archy è nato in una notte d'inverno. Dopo la morte del padre vive in povertà con la madre e quattro fratelli e sorelle. Si ferisce in una caduta e diventa zoppo , dopo di che, diventa inutile per sua madre e lei lo scambia con la volpe Salomon per un pollo e mezzo. Il suo nuovo padrone è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, tavoli, letti, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d'altronde è la natura. 

 

Inizialmente, Archy viene trattato crudelmente dalla volpe, ma un giorno racconta ad Archy di Dio. Salomon ha un segreto: un libro sulla parola di Dio. La volpe sa leggere e scrivere e insegna anche Archy a leggere e scrivere. Archy prende così coscienza della morte e della crudeltà della giustizia divina. Non è più un semplice animale che vive solo nel presente. Sa quale sarà la sua destinazione finale: la morte. Si accontenta di essere prima allievo e poi maestro di questo sapere segreto.

 

Il romanzo di Zannoni si sviluppa così in una scelta fra l'essere animale e l'essere umano. Il mondo animale è quello della sopravvivenza, dell’istinto, dell’incoscienza. Appare come una crudeltà ma la natura è così. L’umano invece è tutto ciò che è consapevole e guidato dal suo destinoL'uomo è superiore – per elezione divina – nella comprensione del mondo ma anche debole nel continuo ripensare all’esistenza razionale. Archy si sente intrappolato tra le sue intuizioni acquisite e il suo istinto. Desidera essere un vero animale, libero dalla maledizione della consapevolezza della propria mortalità. Archy dice: "I grandi dilemmi che me avevano afflitto sono: il Prima e il Dopo, Dio e la Morte". Questi non sono problemi in un'esistenza da animaleAlla fine del libro, davanti alla morte, Archy ha avuto il coraggio di sentirsi un vero animale.


La conoscenza è forse una condanna? L’ignoranza è una forza? Queste domande esistenziali sono destinate anche al lettore. Per quanto riguarda a Archy, lui non guadagna niente dalla parola di Dio; non si illude come Solomon di avere davanti a sé un destino di salvezza. Alla faina-apprendista non resta che una cosa, l’unico lascito del padrone e maestro: la scrittura. Finisce di scrivere la propria storia. Dice: “Più scrivo, più l’ossessione della morte si fa leggera. La sconfiggo ad ogni pagina, specchiandomi nel colore, nelle linee che traccio”.  La scrittura ci può salvare o, quantomeno, può farci illudere di star sconfiggendo la morte mentre lasciamo un marchio indelebile per i posteri.


Ludo Gysen

venerdì 29 novembre 2024

Giornata di studi in onore di Paola Moreno - Società Dante Alighieri Liegi

È con grande rispetto e affetto che annunciamo la Giornata di studi in onore della professoressa Paola Moreno, docente universitaria di letteratura italiana e filologia romanza, scomparsa prematuramente nel 2023. La sua carriera universitaria, caratterizzata da passione, impegno e dedizione, ha lasciato un segno indelebile in tutti coloro che l’hanno conosciuta e ha ispirato gli studi e le carriere di diversi studenti.

Paola Moreno è stata per anni una figura di riferimento non solo nell’ambito accademico, ma anche nella comunità culturale internazionale, in particolare come presidente della Società Dante Alighieri di Liegi, dove ha svolto un ruolo fondamentale nella promozione della lingua e della cultura italiana. La sua capacità di consigliare e guidare studenti e colleghi, la sua sincerità e la sua determinazione, la chiarezza d'intenti che emergeva nel momento della pianificazione di eventi, erano qualità che la rendevano una persona unica con cui era un piacere collaborare.


 
In particolare, ricordiamo la collaborazione del 2021, quando Paola ha dato un contributo decisivo con la sua partecipazione diretta nell'organizzazione e nella realizzazione della serie di video di approfondimento su Dante Alighieri, co-prodotta dalla Dante di Anversa e dalla Dante di Liegi in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Grazie alla sua rete di contatti e alla sua instancabile passione per la cultura italiana, Paola ha reso possibile la realizzazione di un progetto che ha avuto un impatto significativo su chiunque abbia avuto l'opportunità di seguirlo, in un periodo in cui non era possibile realizzare collaborazioni de facto. E abbiamo dunque lavorato insieme per far ascoltare ai nostri soci e studenti, la visione e i risultati degli studi su Dante di personalità del mondo accademico come Paola Manni, Michelangelo Zaccarello e Giuseppe Ledda.

La giornata di studi si terrà domani, sabato 30 novembre presso Société LittérairePl. de la République Française 5, 4000 Liège e vedrà la partecipazione di accademici come Pierre Jodogne, Matteo Palumbo, Jean-Louis Fournel, Giancarlo Alfano e Édouard Delruelle. La giornata di studi, organizzata e coordinata dalla Dante di Liegi, presieduta dal prof. Alessandro Greco, vedrà anche la presentazione postuma dell'ultima grande fatica di Paola, lo studio del carteggio di Francesco Guicciardini nel periodo tra il 1° agosto e il 10 settembre 1526.


Studenti e amici che desiderano rendere omaggio alla sua memoria, approfondendo temi legati alla letteratura italiana e alla filologia romanza, potranno farlo così, seguendo una delle attività che contraddistingueva la Moreno, ossia lo studio del nostro passato per capire cosa siamo oggi.

Sarà l’occasione per ricordare Paola non solo attraverso le sue opere e il suo insegnamento, ma anche attraverso il ricordo di una persona che ha fatto della sincerità, della passione e dell’impegno il cuore del suo lavoro e della sua vita. Sarà anche un giorno di riflessione e di commemorazione, per mantenere viva la sua memoria e il nostro legame con la cultura italiana, che Paola Moreno ha contribuito a diffondere con tanta passione.

Per l'occasione, condividiamo di nuovo la serie di video realizzata insieme nel 2021: Dante nel XXI secolo, tra divulgazione e attualizzazione.

Incontro con Giuseppe Ledda

Incontro con Paola Manni

Incontro con Michelangelo Zaccarello

giovedì 28 novembre 2024

Storia del Saxofono classico in Italia. Progressi e paradossi da Giovanni Bimboni ai giorni nostri. Di Luca Mozzillo

La conferenza, tenuta dal M° Luca Mozzillo, si basa su informazioni a carattere storico sulla storia del saxofono classico in Italia dall'Ottocento ai giorni nostri, attraverso le fonti scritte ed audio/video contenute nel sito Il Saxofono Italiano, enciclopedia digitale vetta del progetto omonimo creato dal M° Fabio Sammarco e con la quale collabora da qualche anno, nonché su testimonianze dirette raccolte dal relatore e pone riflessioni, attraverso la lettura e l'ascolto, su un aspetto del patrimonio culturale italiano poco noto anche ai cittadini dello Stivale e sui paradossi dell'Italia della cultura nei rapporti con le proprie eccellenze e nei confronti degli altri Paesi.

La conferenza si tiene online il giorno 19 dicembre alle ore 19 e questo è il link per partecipare:

https://meet.google.com/pet-jxqz-qta







Conferenza del 12 Dicembre 2024 di Silvia Cevolani e Teresa Anna Melis: “Donne artiste: la trasgressione dei generi" + "Accenni di filologia: come nascono le lingue romanze?"

La conferenza del 12 dicembre 2024 sarà una doppia conferenza e verrà tenuta dalle nostre tirocinanti Erasmus+ Silvia Cevolani e Teresa Anna Melis. Si comincia alle 18.45 e si termina entro le 21.15. È prevista una pausa fra le due conferenze e l'aula in cui si terrà è la R004 (Rodestraat 14, Stadscampus Universiteit Antwerpen).

"Donne Artiste: la difficoltà nell'affermarsi e la bravura artistica", è dedicata alla straordinaria eredità artistica e alle vicende di quattro pittrici italiane – Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi ed Elisabetta Sirani – che sfidarono norme culturali e pregiudizi per affermarsi come protagoniste dell’arte tra il Rinascimento e il Barocco. Con la loro maestria, queste artiste seppero rappresentare il volto di un’arte che, pur in un mondo dominato dagli uomini, riuscì a far emergere l'esperienza e la prospettiva femminile, rompendo importanti barriere sociali e tracciando nuovi orizzonti espressivi.

La conferenza si aprirà con una prima parte dedicata alla presentazione del contesto storico in cui queste donne vissero e lavorarono. In un periodo compreso tra il XV e il XVII secolo, le opportunità per le donne nel campo artistico erano molto limitate: l’accesso alle botteghe, alle accademie e alle commissioni pubbliche era riservato quasi esclusivamente agli uomini, mentre le donne erano relegate a ruoli marginali e destinate alla vita domestica. Tuttavia, ciascuna di queste artiste riuscì a infrangere tali restrizioni, sfruttando i pochi spazi concessi per dare voce al proprio talento e alla propria visione artistica.

Segue un'analisi approfondita dei contributi individuali di ciascuna delle quattro artiste. Sofonisba Anguissola, famosa per i suoi ritratti intensamente psicologici e innovativi. Sofonisba fu sostenuta nel suo percorso artistico, lavorando anche come ritrattista alla corte spagnola di Filippo II, dove rivoluzionò il genere ritrattistico.

Lavinia Fontana, la prima artista professionista del mondo occidentale a guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro, ebbe un percorso artistico straordinario a Bologna, dove riuscì a esprimersi su temi “maschili” come il nudo e la mitologia. Il suo stile ricco di dettagli, combinato con la sua capacità di ottenere commissioni private e pubbliche, la rese un modello per le artiste successive, in un’epoca di rigidità sociale.

Artemisia Gentileschi rappresenta un esempio di ribellione e resistenza contro le oppressioni dell’epoca. Segnata da una vicenda personale drammatica, Artemisia utilizzò la sua arte per affrontare il dolore e la violenza, rappresentando figure femminili forti, eroine e martiri. La sua padronanza della tecnica caravaggesca e la scelta di soggetti potenti e audaci le permisero di ottenere fama internazionale e di esprimere una visione unica e rivoluzionaria per l’epoca.

Infine, Elisabetta Sirani si distinse per la sua capacità di gestire una bottega indipendente e formare altre donne artiste. Nonostante la sua breve vita, Elisabetta lasciò un segno indelebile nella storia dell’arte, rappresentando soggetti complessi e allegorici che sfidavano le convenzioni del tempo e ispiravano altre giovani donne a intraprendere il percorso artistico.

La conferenza si concluderà con una discussione sull’eredità di queste artiste, riflettendo su come abbiano contribuito a ridisegnare il ruolo della donna nell’arte e sul loro impatto nell'arte contemporanea.


"Accenni di filologia: come nascono le lingue romanze?"

Le lingue romanze hanno una derivazione latina, e conseguentemente indoeuropea. La conferenza intitolata “Accenni di filologia: come nascono le lingue romanze?” analizza in primo luogo la scoperta delle lingue indoeuropee e le diverse teorie che cercano di spiegarne la parentela e l’evoluzione nel tempo e nello spazio. Tra queste la stammbaumtheorie e la teoria delle onde.
Si offrirà poi una definizione di filologia romanza, con una descrizione dell’attività del filologo. Con l’introduzione della distinzione tra lingua e dialetto si introducono i concetti di bilinguismo, diglossia, isola alloglotta, diasistema e repertorio linguistico.

Le lingue romanze, comprese di lingue e dialetti, subiscono due tipi di classificazione: secondo criterio geografico e secondo criterio linguistico. Analizzando il secondo criterio, si parlerà dell’occupazione italiana precedente al 364 a.C.

Si analizzeranno poi le principali tappe di espansione del latino, citando i principali eventi che hanno influenzato l’avvenimento, come l’editto di Milano, la divisione dell’Impero romano in Impero d’Occidente e d’Oriente e la successiva caduta dell’Impero Romano di Occidente, introducendo al contempo il concetto di lingue di sostrato, lingue di adstrato e lingue di superstrato.

Fino al V secolo, periodo della caduta dell’Impero d’Occidente, l’Europa occidentale parla latino, con differenze territoriali non tali da impedire la comprensione tra i parlanti. Al contrario, nel IX secolo nei diversi territori si parlano lingue differenti. Ne consegue che il cambio dal latino alle lingue romanze dev’essere avvenuto nell’VIII secolo. Si presentano le diverse ragioni dell’accaduto e le diverse lingue che si differenziano all’interno di: Gallia, Spagna, Italia, Sardegna.

Mentre nascevano le lingue romanze si parlava il latino volgare, che conosciamo solo grazie a delle fonti, tra cui il Corpus iscriptionum latinarum, i diplomi militari, i testi degli autori arcaici, le opere dei grammatici latini. Mentre la lingua orale subiva un’evoluzione, la lingua scritta era la sede della conservazione, si continua dunque a scrivere in latino finché nei testi non iniziano ad insinuarsi elementi romanzi dovuti alla perdita della consapevolezza del latino grammaticale. Si citeranno degli esempi di testi scritti in latino che però dimostrano, attraverso errori, che il volgare sta uscendo fuori. Infine, si citeranno alcuni dei primi testi scritti nelle lingue romanze, con particolare attenzione alla lingua italiana e sarda.











mercoledì 27 novembre 2024

Le eroine di Puccini: la visione della femminilità e il rapporto con le donne. Di Silvia Cevolani.

Giovedì 28 novembre alle 19, Rodestraat 14, 2000 Anversa, Stadscampus Universiteit Antwerpen, aula R004. Gratis per i soci della Dante e €5 per i non soci.

Questa conferenza esplora l’universo delle figure femminili nell’opera di Giacomo Puccini, focalizzandosi sulla visione della femminilità del compositore e su come la sua complessa relazione con le donne nella vita reale abbia influenzato la creazione di eroine indimenticabili. Figura centrale della lirica italiana, Puccini ha saputo fondere nelle sue opere una sensibilità musicale innovativa e un’attenzione speciale per le emozioni e le difficoltà umane, elementi che emergono con particolare forza nelle sue protagoniste femminili. La conferenza si articola in tre sezioni principali, ciascuna delle quali contribuisce a una visione d’insieme della femminilità in Puccini, dalle sue rappresentazioni idealizzate a quelle più realistiche e complesse.

La prima parte introduce il contesto biografico e culturale del compositore, sottolineando il ruolo centrale delle sue esperienze personali nel definire la sua concezione dell’amore e delle relazioni. Attraverso uno sguardo alla sua turbolenta vita sentimentale, dal matrimonio con Elvira Bonturi alle sue relazioni extraconiugali, tra cui spiccano figure come la giovane domestica Doria Manfredi, si evidenzia come i drammi privati abbiano contribuito a costruire una sensibilità che Puccini riversa in personaggi femminili straordinari e universali.

La seconda parte analizza le opere e i personaggi di Puccini, da Mimì de La Bohème a Tosca, da Cio-Cio-San di Madama Butterfly a Liù in Turandot. Ognuna di queste protagoniste incarna aspetti della sofferenza, del sacrificio e della devozione che rivelano una profonda comprensione delle sfide emotive e sociali vissute dalle donne.

Temi ricorrenti come l’amore incondizionato, il sacrificio e il destino segnato si intrecciano con elementi di realismo e di critica sociale: Puccini non si limita a rappresentare le sue protagoniste come vittime passive, ma dà loro voce e volontà, mostrandole come esseri dotati di grande intensità emotiva e capacità di autodeterminazione, pur se in situazioni dolorose. La conferenza affronta inoltre la dicotomia tra idealizzazione e realismo che emerge dai personaggi pucciniani: sono simboli del sacrificio romantico o riflettono una visione concreta e critica delle difficoltà femminili del tempo?

La conferenza si conclude con una riflessione sul rapporto di Puccini con le donne: Puccini è un visionario che anticipa la condizione femminile con una critica sociale, o le sue opere rispecchiano una visione ancora patriarcale dell’amore e della femminilità? Le sue eroine rimangono figure indimenticabili, che, per mezzo dell’arte, portano alla luce la vulnerabilità, la resistenza e la complessità della condizione femminile, costituendo un lascito che ancora oggi ispira e commuove il pubblico.

Una segnalazione - Dagli amici di Ma'Go!

 


Un concerto da non perdere organizzato dal Maestro Wilfried Wouters, nostro caro amico con cui abbiamo organizzato il Concerto del Dantedì 2024. Mago Kamerorkest... sarà un piacere riascoltarli!!

Musica Insieme - Verslag

 

La Dante di Anversa – Verslag MUSICA INSIEME

De “Società Dante Alighieri Antwerpen”, oftewel, La Dante di Anversa, met de goedkeuring van het District Borgerhout, heeft op 3 november 2024 een dag met culturele en recreatieve activiteiten georganiseerd, in de lokalen van het Distrisctshuis op Moorkensplein 1, 2140.

WORKSHOP - La Dante di Anversa, gevestigd in Borgerhout (Zegepraalstraat 35, 2140), heeft een workshop over zang a capella en stemtechnieken georganiseerd. De workshop werd gehouden door Anna Rigotti, leidster van het Ensemble, in de Grote Ontvangstzaal en er werd gebruik van de piano gemaakt. Het duurde van 9.30 tot 12.15 ongeveer. 15 mensen namen deel aan de workshop.



 


CONCERT – Na de workshop en een pauze van ongeveer 3 u (ondertussen bleven de vrijwilligers van La Dante aanwezig om toezicht in de lokalen te houden), om 15u is het gedeelte van het concert begonnen. Na een inleiding in Italiaans en Nederlands door Emiliano Manzillo en Luca Bezzi, Voces Cordis heeft het programma uitgevoerd, van 15.30 tot ongeveer 16.50. In de zaal waren er 61 personen.


 


De foto’s getuigen wat er werkelijk in de lokalen van het Districtshuis is gebeurd, in respect van de afspraken en met veel dank voor de kans die La Dante heeft gekregen.

 



martedì 29 ottobre 2024

CONFERENZA 10 OTTOBRE 2024 “ITINERARI ARCHEOLOGICI IN SICILIA” - ARCHEOLOGO GIANCARLO CERVINO

Giovedì 10 ottobre 2024 si è tenuta presso l’Università di Anversa la conferenza "Gli itinerari in Sicilia" tenuta dall’archeologo Giancarlo Cervino, che ha esplorato alcuni degli aspetti più affascinanti e complessi dell’archeologia siciliana.

Il professore ha introdotto la conferenza spiegando la professione dell’archeologo, la quale consiste nello scavare, documentare e interpretare i dati trovati nei siti per comprendere meglio la vita delle persone nel passato, le loro interazioni sociali, economiche e culturali. L’archeologo spesso si avvale dell’archeometria, la quale utilizza tecniche scientifiche per datare e analizzare i reperti.

Cervino ha evidenziato l'importanza per l’archeologia della scoperta rivoluzionaria dell’uso del carbonio-14 (o radiocarbonio) come metodo di datazione. Questo metodo è stato sviluppato nel 1949 da Willard Libby, un chimico americano, la cui scoperta ha permesso di stabilire cronologie più precise e di comprendere meglio le transizioni storiche, come l’introduzione dell’agricoltura e le migrazioni umane.

Durante la conferenza si è approfondito il concetto di facies culturale, un termine archeologico che indica un insieme di caratteristiche materiali condivise da una comunità in una determinata area geografica e in un preciso periodo storico. Cervino ha illustrato come le facies siano fondamentali per identificare le pratiche quotidiane e le tradizioni delle antiche popolazioni siciliane, e ha presentato esempi rilevanti come la facies di Castelluccio, la facies di Thapsos e la facies di Pantalica. Questi gruppi sono stati distinti in base a caratteristiche specifiche come la ceramica, le pratiche funerarie e le strutture abitative.

Infine, l'archeologo ha trattato le principali popolazioni che abitarono la Sicilia prima dell'arrivo dei Greci, ovvero gli Elimi, i Sicani e i Siculi. Ogni gruppo ha lasciato tracce significative, e le loro interazioni con i Greci e i Fenici hanno contribuito a plasmare la storia dell'isola.

La conferenza dunque, ha messo in luce come lo studio delle facies culturali e l'applicazione di tecniche scientifiche avanzate possano offrire nuove prospettive sull'evoluzione delle antiche civiltà siciliane, arricchendo la nostra comprensione del passato.

Scritto da Silvia Cevolani
Foto di Teresa Melis

Musica Insieme - Workshop e concerto con il coro ravennate VOCES CORDIS

Domenica 3 novembre, presso il Municipio di Borgerhout (Moorkensplein 1, 2140 Borgerhout), location suggestiva, avrà luogo un workshop per venti persone sul canto corale, in compagnia del coro Voces Cordis (Ravenna). Si farà attenzione alle tecniche di riscaldamento, alla lettura di più parti diverse e semplicemente...si starà bene insieme!

Il workshop comincia alle 10 nella hall del Municipio e termina alle 12. È gratuito ed è rivolto a chi ama cantare, preferibilmente in coro. Non è necessario essere Bocelli per partecipare, basta volerlo fare e se si ha un po' d'esperienza pregressa, ben venga, ma l'importante è l'entusiasmo!

Il workshop è gratuito ma per partecipare bisogna iscriversi scrivendo a dante.antwerpen@gmail.com entro il 31 ottobre sera.

Alle 15.30, nella Grote Vergaderzaal del Municipio di Borgerhout, avrà luogo uno splendido concerto di Voces Cordis, un autentico percorso fra madricali e canti ben rappresentativi della musica antica. Anche il concerto è gratis, e anche qui bisogna iscriversi scrivendo a dante.antwerpen@gmail.com entro il 31 ottobre sera, perché i posti a disposizione sono limitati.

Il workshop e il concerto sono resi possibili dal sostegno morale e materiale di DISTRICTSHUIS BORGERHOUT a cui va il sentito ringraziamento de La Dante di Anversa.


 


Op zondag 3 november, in het sfeervolle Stadhuis van Borgerhout (Moorkensplein 1, 2140 Borgerhout), vindt een workshop koorzang voor twintig personen, in gezelschap van het koor Voces Cordis (Ravenna). Er wordt aandacht besteed aan opwarmingstechnieken, het lezen van verschillende partijen en gewoon... samen plezier maken!

De workshop begint om 10.00 uur in de hal van het stadhuis en eindigt om 12.00 uur. De workshop is gratis en is bedoeld voor mensen die van zingen houden, bij voorkeur in koor. Je hoeft geen Bocelli te zijn om mee te doen, je moet het gewoon willen en als je al wat ervaring hebt, welkom, maar het belangrijkste is enthousiasme!

De workshop is gratis, maar om deel te nemen moet je je vóór 31 oktober 's avonds aanmelden door te schrijven naar dante.antwerpen@gmail.com.

Om 15.30 uur vindt in de Grote Vergaderzaal van het Stadhuis van Borgerhout een prachtig concert plaats van Voces Cordis, een authentieke reis langs madricalen en liederen die goed representatief zijn voor de oude muziek. Ook het concert is gratis, en ook hier geldt dat je je vóór 31 oktober 's avonds moet inschrijven via dante.antwerpen@gmail.com, want de plaatsen zijn beperkt.

De workshop en het concert worden mogelijk gemaakt door de morele en materiële steun van DISTRICTSHUIS BORGERHOUT, aan wie de hartelijke dank van La Dante van Antwerpen gaat.




 


Het Ensemble Voces Cordis is ontstaan uit het idee om binnen de familie en onder vrienden die altijd al ondergedompeld zijn in muziek, de vreugde en het plezier van het samen zingen te delen, verschillende leeftijden en ervaringen te verenigen, te zorgen voor interpretatie en uitvoering, de gril na te jagen van het autonoom uitvoeren van de bladzijden muziek die de zangers het meest ontroeren, ze aan te passen aan de vocale kenmerken van de groep.

Het ensemble bestaat uit musici met verschillende achtergronden en ervaringen, en heeft een flexibele bezetting om zich aan te passen aan de situaties en omgevingen waarin het opereert, met de stem als fundamenteel onderdeel: soms is het een groep met gelijke stemmen, soms gemengd, a capella of met instrumenten, die naar behoefte kunnen worden geïntegreerd in de uitvoeringen, waardoor de klank- en klankkleurmogelijkheden worden uitgebreid.

Onder de producties waaraan het Ensemble heeft deelgenomen zijn een madrigaalconcert in het Palazzo Rasponi in Ravenna in 2020, het burgerlijk oratorium 'Tantum ergo' van Eugenio Sideri, opgedragen aan de slachtoffers van het bloedbad in Bologna op 2 augustus 1980, en de prozavoorstelling 'Calere', ook van Sideri, uitgevoerd in 2022 en 2023.

Elisabetta Agostini, sopraan
Anna Rigotti, sopraan
Laura Rigotti, mezzosopraan
Claudio Rigotti, tenor
Marcello Zinzani, bas


L’Ensemble Voces Cordis nasce dall’idea di condividere, in famiglia e fra amici immersi nella musica da sempre, la gioia e il gusto del cantare insieme, unendo età ed esperienze differenti, curando interpretazione ed esecuzione,  inseguendo il capriccio di eseguire autonomamente le pagine di musica che più emozionano i cantori, adattandole alle caratteristiche vocali del gruppo.

L'ensemble è costituito da musicisti provenienti da ambiti ed esperienze diverse, ha un organico flessibile per adeguarsi alle situazioni e agli ambienti in cui si trova a operare, con la voce come elemento costitutivo fondamentale: a volte è un gruppo a voci pari, a volte misto, a cappella o con strumenti, che possono essere integrati all'occorrenza nelle esecuzioni ampliando le possibilità sonore e timbriche.

Tra le produzioni a cui ha preso parte l’Ensemble, si ricordano un concerto di madrigali presso Palazzo Rasponi di Ravenna nel 2020, l’oratorio civile “Tantum ergo” di Eugenio Sideri, dedicato alle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 e lo spettacolo di prosa “Calere”, anch’esso di Sideri, eseguiti nel 2022 e 2023. 

Elisabetta Agostini, soprano
Anna Rigotti, soprano
Laura Rigotti, mezzosoprano
Claudio Rigotti, tenore
Marcello Zinzani, basso




giovedì 10 ottobre 2024

Stasera nello Stadscampus UA alle 19 - Itinerari archeologici in Sicilia, di Giancarlo Cervino

Itinerari archeologici in Sicilia

La Sicilia sud orientale è un bacino archeologico di eccezionale ricchezza con testimonianze che partono dalla preistoria alla protostoria e si sviluppano nei millenni.

Nel corso della presentazione saranno evidenziate le principali tappe di questo sviluppo dalla cultura più antica individuata nella facies di Castelluccio fino all'età bizantina ed oltre.

Sarà dato un particolare rilievo ad alcuni siti archeologici di eccezionale interesse sia dell'età del bronzo sia greci. Verranno presentate in breve le principali caratteristiche cercando di individuare un filo conduttore nello sviluppo delle civiltà ad essi collegati.

Dopo una breve introduzione terminologica ed un excursus sulla formazione geologica della Sicilia, passeremo ad esaminare la cronologia dei siti che parte dal 2169 a. C. e termina nel gennaio del 1693, anno del catastrofico terremoto che cambiò per sempre la configurazione di tutta la regione.

In seguito, daremo delle indicazioni sui siti di Castelluccio, Thapsos, Pantalica, Cava d’Ispica e la Grotta delle Trabacche, cercando di inquadrare temporalmente l’evoluzione culturale in essi contenuta.

Giancarlo Cervino

domenica 6 ottobre 2024

La Portalettere di Francesca Giannone. Circolo dei lettori - 28 settembre 2024

Il 28 settembre si è tenuto presso il cineclub Klappei di Anversa il primo incontro del Circolo dei lettori de La Dante di Anversa. L’opera protagonista della discussione è stata La portalettere di Francesca Giannone, un romanzo storico recente, pubblicato nel 2023, che ha immediatamente riscosso grande successo in Italia. Vincitore del prestigioso Premio Bancarella 2023, ha venduto oltre 400.000 copie e si è affermato come il libro più venduto nel Paese. Il romanzo è stato tradotto in più di 35 lingue, confermandosi un fenomeno editoriale internazionale.

La portalettere rappresenta il debutto letterario di Francesca Giannone, nata nel 1982 in provincia di Lecce. La scrittrice ha dichiarato che la sua terra d’origine ha giocato un ruolo determinante nella genesi del romanzo. L’ispirazione per la storia è infatti nata dal ritrovamento, nella casa dei suoi genitori, di un biglietto da visita recante la scritta: "Anna Allavena, Portalettere, Lizzanello (Lecce)". Questo piccolo frammento di storia familiare ha riportato alla luce la figura della bisnonna di Giannone, Anna Allavena, la prima donna a ricoprire il ruolo di portalettere nel Sud Italia.

Il romanzo è ambientato tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento e ha come protagonista proprio Anna, una giovane donna audace e indipendente. Trasferitasi dalla Liguria al piccolo paese di Lizzanello, nel Salento, Anna diventa la prima portalettere del villaggio. Attraverso il suo lavoro, entra nelle vite degli abitanti, affronta pregiudizi e sfide personali, ma riesce a lasciare un’impronta profonda nella comunità locale.

Il fascino del romanzo risiede nella capacità di Giannone di evocare atmosfere intense e di esplorare temi universali come l'emancipazione femminile e l'importanza dei legami umani. L’autrice intreccia con maestria la vicenda personale di Anna con il contesto storico e sociale dell'epoca, evidenziando le dinamiche culturali e i cambiamenti sociali che caratterizzarono l’Italia di quel periodo.

Durante l’incontro con i soci della Dante Alighieri, è emersa l’ammirazione per la scrittrice, che ha saputo dare voce a figure femminili forti, la cui lotta per affermarsi in un mondo dominato dagli uomini resta attuale e toccante. I partecipanti hanno anche apprezzato l’abilità descrittiva della Giannone, che ha permesso ai lettori di immergersi visivamente e emotivamente nei luoghi e nei personaggi del romanzo. Ogni pagina offre un ritratto vivido della vita quotidiana del villaggio, delle persone che lo abitano e delle complesse relazioni che ne derivano.

Un altro elemento che ha suscitato interesse è la profondità dei personaggi. Ognuno di essi rappresenta le diverse sfumature della società dell’epoca, e il lettore ha modo di seguirne le evoluzioni nell’arco di tre decenni, durante i quali si intrecciano eventi storici di grande rilievo: dall’ascesa del regime fascista alla Seconda Guerra Mondiale, fino alla prima votazione delle donne e al boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta. Tuttavia, questi avvenimenti storici restano in secondo piano rispetto alle vicende personali dei protagonisti, una scelta narrativa che ha suscitato opinioni divergenti tra i soci. Alcuni avrebbero preferito un maggiore approfondimento storico, mentre altri hanno apprezzato la scorrevolezza che questa scelta ha conferito al romanzo.

L'incontro del Circolo dei lettori ha dunque offerto un’interessante riflessione sul successo de La portalettere e sulla sua capacità di toccare temi universali. Il romanzo di Francesca Giannone ha saputo catturare l'attenzione dei lettori grazie a una narrazione coinvolgente, una profonda caratterizzazione dei personaggi e l’equilibrio tra storia personale e contesto storico. Nonostante le opinioni divergenti su alcuni aspetti, La portalettere si conferma un'opera di grande valore, capace di far riflettere sulle radici culturali e sociali del nostro passato, rimanendo al contempo accessibile e attuale per il lettore moderno.

Articolo di Silvia Cevolani
Tirocinante Erasmus inverno 2024 presso La Dante di Anversa

Foto di Teresa Melis
Tirocinante Erasmus inverno 2024 presso La Dante di Anversa


giovedì 19 settembre 2024

PRESENTAZIONE PER I SOCI DELLA DANTE ALIGHIERI DI SILVIA CEVOLANI, TIROCINANTE DALL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Salve a tutti, sono Silvia Cevolani, ho 23 anni e vengo da una piccola cittadina in provincia di Ferrara chiamata Cento (Emilia-Romagna). La mia città è famosa per il Carnevale di Cento, gemellato con il carnevale di Rio de Janeiro; inoltre, essa è anche nota per essere la città natale del famoso pittore seicentesco Giovanni Francesco Barbieri detto “Il Guercino”.

Ho frequentato a Cento il liceo linguistico “Giuseppe Cevolani” e perciò ho studiato la lingua inglese, spagnola e tedesca. Le materie umanistiche mi hanno sempre appassionata, così una volta terminato il liceo, mi sono iscritta alla facoltà di Beni Culturali presso l’Università di Padova (Veneto). Questo corso di laurea mi ha dato la possibilità di specializzarmi in particolare nella storia dell’arte ma anche nella storia e nella letteratura.

Nel 2022 ho avuto la fortuna di studiare per sei mesi a Bonn in Germania grazie al progetto Erasmus Studio. Questa esperienza è stata estremamente formativa perché mi ha permesso di approcciarmi a un metodo di studio diverso da quello italiano e inoltre di migliorare le mie conoscenze della lingua tedesca. Mi sono successivamente laureata con una tesi sulla didattica museale e sull’importanza del rapporto tra scuola e museo per apprendere la storia dell’arte.

Nel settembre 2023 ho poi iniziato la laurea magistrale in Arti visive presso l’Università di Bologna (Emilia-Romagna). Per concludere la mia carriera universitaria, ho deciso di svolgere un tirocinio all’estero da settembre 2024 a dicembre 2024 presso la società Dante Alighieri di Anversa perché sono convinta che questa esperienza mi darà modo di mettere in pratica, di applicare ciò che sto studiando all’università e di imparare molto sul funzionamento di queste società italiane distribuite in tutta Europa e in tutto il mondo.

Mi auguro che questi mesi possano essere estremamente formativi e che io possa dare tutto il mio contributo in questa società.


Presentazione ai soci di Teresa Melis, nostra tirocinante dalla Sardegna

 

Ciao a tutti! Mi presento, sono Teresa, ho 23 anni e vengo da Cagliari, il capoluogo della Sardegna. Sarò una tirocinante per La Dante di Anversa fino a dicembre.

Per quanto riguarda il mio percorso di studi, ho frequentato il liceo scientifico ad indirizzo internazionale e mi sono laureata in Lingue e Culture per la Mediazione Linguistica, in particolare in inglese e francese, all’Università di Cagliari. Ho oltretutto svolto un Erasmus studio della durata di nove mesi a Murcia, Spagna, occasione che mi ha permesso di sviluppare una conoscenza anche della lingua spagnola. Per quanto riguarda i miei hobby, sono appassionata di danza classica e la pratico da cinque anni, ma la mia passione più grande è quella di viaggiare ed esplorare nuovi luoghi e culture. Amo anche la musica, in particolare il cantautorato italiano.
Sono una ragazza solare e socievole, ma anche un po’ timida. Mi piace mettermi in gioco e sfidare i miei limiti, e questo è uno dei motivi che mi ha spinto a intraprendere questo tirocinio.
Sono certa che insieme passeremo dei bei momenti e spero di trasmettervi, nel mio piccolo, un po’ di quella che è la cultura italiana!

venerdì 6 settembre 2024

Marco Polo: un viaggio verso l'Oriente. Di Giulia Colombo.

Venerdì 6 settembre alle 19, Klappeistraat 2, 2060 Antwerpen. Gratis per i soci della Dante e €5 per i non soci.

Giulia Colombo, la nostra conduttrice del Club di conversazione, ci parlerà di una delle figure chiave dell’immaginario italiano: la conferenza tratterà la vita di Marco Polo, viaggiatore e mercante veneziano, che intraprese un lungo viaggio percorrendo La Via della Seta fino alla corte di Kublai Khan, in Cina. Esploreremo alcune tappe, i paesaggi e gli animali esotici attraverso gli occhi di un europeo del XIII secolo. Discuteremo della sua opera Il Milione e, infine, scopriremo che impatto ha avuto il mercante veneziano sul rapporto tra Occidente e Oriente e su come abbia influenzato l'immaginario collettivo europeo.  

 

domenica 23 giugno 2024

Circolo dei Lettori della Dante di Anversa: Neve, cane, piede di Claudio Morandini, un romanzo che ha affascinato i soci per trama e stile

Il 25 maggio 2024 si è tenuto l’ultimo incontro del Circolo dei Lettori della Dante di Anversa prima della pausa estiva presso la libreria “De Groene Waterman”. A chiudere questo ciclo di incontri è stato Neve, cane, piede di Claudio Morandini, un romanzo che ha affascinato i soci della Dante per la sua trama e per lo stile molto convincente dell’autore.

Il libro racconta di Adelmo Farandola, un uomo anziano che abita da solo tra le montagne, allontanatosi volontariamente dal resto delle persone, che disprezza fortemente, e scegliendo infatti di vivere in contrasto con qualsiasi idea di vita in società. Adelmo Farandola è un personaggio grottesco, è sporco, puzza, non pulisce da anni la baita in cui vive, si reca in paese pochissime volte solo per fare provviste per l’inverno che passa ogni anno da solo, in casa, sepolto dalla neve.

La neve è un elemento centrale del romanzo, il primo dei tre che danno il titolo al libro e che Morandini ci presenta in ordine. La neve rende tutto immobile ma che allo stesso tempo parla, è viva: da una casa in cui ogni centimetro è coperto di neve ci aspetteremmo un silenzio assoluto, e invece Morandini ne descrive i costanti rumori.

Il secondo elemento che incontriamo è il cane. Il protagonista, che la costante solitudine ha abituato a dialogare con tutto, prende con sé il cane, lo accudisce e lo maltratta, lo accoglie e lo scaccia, gli parla. Il cane diventa suo consigliere, suo amico forse, di certo una compagnia.

Nella discussione con i soci ci siamo trovati tutti d’accordo sull’idea per cui la bravura di Morandini sta nell’inserirci lentamente in un dialogo paradossale, nel farci scivolare nella prospettiva di un uomo anziano, con probabili accenni di demenza senile, che un giorno, in maniera naturale, comincia a parlare con un cane che a propria volta gli risponde, e che insieme a lui, tra la neve che finalmente si scioglie, trova un piede appartenente a una persona misteriosa.

Il tema della montagna è centrale in questo libro, ed è stato un filo rosso che ha accompagnato le nostre letture di quest’anno. L’elemento di novità è che, in Morandini, la montagna non simboleggia il ritrovare se stessi, ma piuttosto l’allontanarsi dagli altri.

La partecipazione e l’entusiasmo dei soci hanno reso la discussione appassionante e coinvolgente. Invitiamo tutti a prendere parte al prossimo ciclo di incontri per scoprire insieme altri interessanti titoli della letteratura italiana.

Vittoria Marcucci
Tirocinante Erasmus+ presso La Dante di Anversa

mercoledì 12 giugno 2024

La conferenza sul corallo a Torre del Greco

Giovedì 23 maggio alle ore 19.00 si è tenuta la conferenza “Il corallo: arte e tradizione a Torre del Greco”, a cura della d.ssa Giulia Colombo.
La Colombo, originaria proprio di questo comune italiano, ha aperto la conferenza raccontandoci la storia e le origini della sua terra. Le spiegazioni relative alla particolare toponimia della città, le leggende locali legate al termine “greco” e gli approfondimenti riguardanti Villa Sora e il complesso termale poco distante ci hanno intrattenuti nella prima parte della conferenza, lasciandoci desiderosi di scoprire di più. La Dottoressa Colombo non ci ha assolutamente delusi e ha continuato a narrarci le vicende che hanno interessato il centro e cuore culturale e religioso di Torre del Greco: la Basilica di Santa Croce. Tale complesso, risalente agli inizi del XVII secolo, è stato quasi totalmente distrutto da un'eruzione vulcanica. Ad oggi si è salvato solo il campanile originale, divenuto poi simbolo della resilienza dei torresi. Nelle vicinanze della basilica sorge inoltre la Chiesa di San Michele, anche questa sepolta dall'eruzione, ma la particolarità è che proprio nei sotterranei di questa chiesa nasce il culto dell'Ipogeo delle anime. Questo caratteristico culto ha origini antiche e prevede che le famiglie locali scelgono di prendersi cura di uno dei teschi delle suore sepolte nelle cripte per ricevere in seguito la grazia.


Ultimo punto di rilievo nella città è il Colle Sant'Alfonso, su cui sarebbe apparso un angelo. Oggi questo luogo è abitato dai redentoristi dell'ordine di Sant'Alfonso. Alla fine abbiamo approfondito il grande protagonista della serata: il corallo. Secondo Ovidio la nascita del corallo è legata alla storia di Perseo e Medusa. L’eroe, una volta uccisa la gorgone, ha posto la sua testa mozzata in riva al mare e il sangue di Medusa, colando in profondità, ha pietrificato le piante del fondale. Nel corso dei secoli, il corallo è stato usato per creare monili e gioielli, prevenire le crisi epilettiche e gli incubi e, nel Medioevo, veniva usato come protezione contro il demonio.


Dal punto di vista economico la pesca del corallo ha impegnato per secoli i navigatori del luogo e le loro imbarcazioni, le Coralline. La dura vita dei pescatori viene regolamentata per la prima volta nel 1789 dal Codice Corallino, statuto che metteva ordine sulle questioni relative al pagamento dei lavoratori prima lasciati allo sbando. Nel 1805, con l'arrivo della figura di Paolo Bartolomeo Martin, si inizia ad avviare la lavorazione del corallo, attività particolarmente redditizia, e ad aprire numerose piccole botteghe gestite dalle mogli dei pescatori e dai loro figli. Una delle più antiche è quella della Famiglia Ascione, fondata nel 1855, che oggi possiede anche un museo.



Noi della Dante Alighieri di Anversa ringraziamo vivamente la d.ssa Colombo per il suo prezioso intervento e l’attenzione rivolta ai nostri soci durante questa serata all’insegna della scoperta di un argomento estremamente interessante!

Meri Bomben
Tirocinante Eures