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mercoledì 25 gennaio 2023

TRENTASEI di LUCA GATTI – Circolo dei lettori della Dante di Anversa del 18/01/2023 nella cantina del De Groene Waterman

Il romanzo di esordio di Luca Gatti è un interessante racconto di vicissitudini storiche, di vite reali e fittizie. Lo scrittore, infatti, descrive la società italiana tra gli inizi del Novecento e il 1936, offrendo un’ampia panoramica di come si doveva vivere in un’Italia frantumata in varie fazioni politiche (socialisti, anarchici, repubblicani ecc.) e dilaniata da alcune piaghe sociali come il gioco, il bere e la povertà.

Foto di Marleen Willems

Forse, la parola chiave per descrivere questo romanzo è proprio “cambiamento” che investe non soltanto le vite dei personaggi del romanzo ma anche l’intero Paese all’indomani della Prima guerra. Il periodo che segue la vittoria e l’ascesa del fascismo, è caratterizzato da anni bui e difficili, da sofferenze sociali causate dall’inflazione, dalla crisi economica e dalla miseria. È proprio in questo clima di generale delusione che le idee fasciste riescono ad attecchire. Nel romanzo, infatti, viene descritta un’Italia che cambia, all’indomani della guerra, ma non in positivo: lotte agrarie, uccisioni, violenze sono all’ordine del giorno.

Foto di Marleen Willems - Panicale  7/2020

A fare da sfondo alle intere vicende è la città di Perugia che, in quegli anni, subisce una profonda trasformazione. Dapprima cuore socialista, anche il capoluogo umbro successivamente soccombe alla ferocia fascista che non risparmia nessuno: la città presto è invasa da ragazzi violenti e feroci, riconoscibili dalla camicia nera che indossano e dal manganello che portano con sé, strumento di tortura e soprusi.

All’interno del romanzo vengono nominati vari avvenimenti storici come i fatti di Panicale, la marcia su Roma, l’omicidio di Matteotti, il tutto raccontato con una prosa semplice e scorrevole (anche se alcuni personaggi, pur essendo contadini, parlano un italiano fin troppo corretto, scelta dettata sicuramente dalla necessità di farsi comprendere da tutti i tipi di lettore).

 

Perugia 5/2022, targa presso la casa natale di Mario Angeloni

I vari protagonisti del romanzo sembrano incarnare i sentimenti dell’epoca: se Bixio (voce narrante) rappresenta l’italiano che segue poco la politica e non vuole lasciarsi immischiare, Mario simboleggia, invece, la tenacia, la forza di non cedere sotto i ricatti e le violenze. Mario è forse il vero protagonista di questo racconto: un ragazzo prima e un uomo poi, che non crolla mai sotto il peso delle avversità. Non vuole arretrare di fronte alle ingiustizie che osserva con i propri occhi, non vuole sostenere un movimento violento che lo ha privato di un figlio, della propria città e infine del proprio paese. Mario non abbandona la speranza e per tutta una vita continua a combattere contro il fascismo, contro ogni dittatura in nome della giustizia e libertà. Italia rappresenta, invece, l’emancipazione femminile che veste seguendo la moda americana: è lei che introduce le paillettes, i pantaloni, la musica jazz a Perugia. La figura di Leonida incarna, invece, l’italiano deluso dagli esiti della guerra. Interessante, infatti, è la sua trasformazione: da leader del gruppo emergente di fascisti perugini successivamente viene condannato anche lui al confino poiché non condivide appieno le idee del movimento.


 

Trentasei rappresenta, dunque, un bel punto di partenza per capire la reale situazione politica e sociale italiana prima e durante l’ascesa fascista, un romanzo che cerca di spiegare gli stati d’animo e gli avvenimenti di un secolo confuso e nebuloso come è stato il Novecento italiano. Consigliato.




Di Claudia Crincoli, tirocinante Erasmus+ presso La Dante di Anversa
Foto in Umbria di Marleen Willems, foto della discussione di Claudia Crincoli

 

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