Conferenza di Manuela Caianiello presso 't Werkhuys, lunedì 29/11 ore 18.30
L’incontro
verterà sulla prima raccolta di novelle dell’autore ferrarese Maiolino
Bisaccioni, L’Albergo. Prima di entrare nel vivo della trattazione
dell’opera, si darà un quadro breve ma chiaro del contesto storico e sociale
all’interno del quale ha operato l’autore. Un accenno dovuto sarà fatto alla
vita dell’autore, che così turbolenta e ricca di viaggi e avventure ha
fortemente influenzato la sua produzione letteraria. Egli infatti, prima ancora
di essere un letterato, era anzitutto un uomo d’armi e un diplomatico al
servizio di principi e signori di tutta Italia. Saranno proprio i suoi viaggi
in giro per l’Europa e le numerose campagne militari ai quali prende parte ad
essere oggetto della narrativa bisaccioniana. Parleremo, poi, del vivace
ambiente intellettuale nel quale viene accolto il ferrarese una volta giunto a
Venezia, ovvero dell’Accademia degli Incogniti, fondata dall’amico e mecenate –
nonché dedicatario della raccolta – Giovan Francesco Loredan.
Fatta
questa parte introduttiva, procederemo con la disamina dell’opera. Dopo un
brevissimo accenno alla fortuna editoriale dell’Albergo, cominceremo ad
introdurre i tre filoni tematici principali che sono al centro della
narrazione: l’amore, la politica e la tematica di costume. Citando passi scelti
del testo parleremo della concezione amorosa del Bisaccioni, fortemente legata
ai codici comportamentali tipici della società aristocratica, ma non per questo
manchevole di passione e turbamenti. Di notevole interesse è poi la trattazione
politica presente nell’opera. Inevitabilmente la lunga esperienza maturata
nell’ambiente di corte emergerà in numerose novelle, con trovate stilistiche
particolarmente originali e talvolta ambigue. Non va dimenticato che l’autore
scrive nel XVII secolo, epoca in cui si esercitava uno smodato controllo sulla
produzione intellettuale. Ci si soffermerà, nello specifico, sulla similitudine
che l’autore fa tra la figura dell’albergatrice e quella del sovrano, laddove
entrambi sono costretti e disposti a tutto pur di continuare ad esercitare il
potere all’interno della locanda e della corte. Infine, leggeremo alcuni passi
nei quali si dà precisa contezza degli innumerevoli codici comportamentali che
sono alla base della società aristocratica. Al Bisaccioni va certamente
ascritta la lode di aver descritto con dovizia di particolari gli eventi più
importanti ai quali uomini e donne dell’alta società erano tenuti a
partecipare, primi fra tutti i duelli. Tuttavia, accanto ad una aristocrazia
che si accinge lentamente a divenire anacronistica, si affianca l’emergente
classe borghese, rappresentata dall’aristocratico autore con un certo distacco
e disprezzo.
Bisaccioni
risulta essere particolarmente originale nella forma della sua narrazione, così
lontana dal modello boccaccesco, benché talvolta appaia disordinato e privo di
un reale intento letterario. Egli è stato un erudito, un uomo di mondo, un
cavaliere, uno storiografo, un viaggiatore, un accademico, un osservatore del
suo tempo ed è oggi una testimonianza fondamentale per noi posteri di un’epoca,
ancora così bistrattata, come quella barocca.
La dott.ssa Manuela Caianiello è laureata in Lettere presso l'Università di Bologna ed ha recentemente svolto il programma Erasmus+ presso La Dante di Anversa. Anche dopo l'Erasmus, è una collaboratrice della nostra associazione e nel 2022 si occuperà di un corso online di storia.
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