Sarà un autunno ricco di eventi quello che si prospetta per i
nostri soci. Dopo la giornata di studi dedicata al legame tra Anversa e Genova
in programma per il 20 settembre prossimo al Rubenianum, in collaborazione con,
appunto, Rubenianum e Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, il nostro
Comitato avrà il piacere di collaborare con una realtà nuova ed estremamente
dinamica come il Museo De Reede, dove si terrà una mostra incentrata sul graphic
novel italiano.
La scelta del Museo De Reede quale partner e sede della prossima
esposizione non poteva essere più appropriata. Si tratta, infatti, di uno dei
musei più giovani di Anversa (ha aperto le sue sale al pubblico solo nel 2017)
e presenta una collezione preziosa e ancora poco conosciuta, dedicata all’arte
grafica moderna e contemporanea. David Verbeeck e Jan Holvoet, due collaboratori che amano
fortemente la nostra cultura, hanno accolto con grande entusiasmo la proposta
della prossima mostra e si sono offerti di presentarci il museo e le sue sale
(rigorosamente in perfetto italiano!).
Le opere della collezione permanente appartengono a tre artisti di
fama internazionale, Francisco Goya (1746 – 1828), Edvard Munch (1863 – 1964) e
Félicien Rops (1833 – 1898), che possono mostrare, all’occhio attento dei
visitatori, alcuni punti di contatto nonostante la diversa e spiccata
personalità di ciascuno.
L’atmosfera tranquilla e raccolta e la luce soffusa aiutano a
focalizzare l’attenzione sui numerosissimi dettagli che si nascondono nei
disegni degli artisti. In questo museo è possibile ammirare le quattro serie
complete dei “Caprichos”, le “fantasie”, di Goya, tra cui raffigurazioni
satiriche che rappresentano le follie delle istituzioni a lui contemporanee,
tauromachie (tema caro all’artista), scene di guerra crude e dal forte impatto
visivo che descrivono con estrema perizia le violenze del combattimento tra i contadini
spagnoli e le truppe napoleoniche, e molto altro ancora.
In pochi passi, si
lasciano le immagini dal concreto impegno politico e sociale di Goya per
ammirare i ritratti dal forte sapore autobiografico di Munch, tra cui spicca quello
della sorella Sophie, ormai provata dalla malattia ed esanime, morta in tenera
età quando l’artista aveva solo dodici anni. Nelle opere esposte di questo
artista, il primo in ordine cronologico a entrare in quella che poi sarebbe
diventata la collezione del De Reede, è possibile studiare il controverso
rapporto dell’artista con se stesso, la vita e la donna, oggetto ora di amore e
venerazione, ora dell’odio più esplicito. Sempre la donna è al centro di
numerosi lavori di Rops, artista belga purtroppo ancora non così noto come
meriterebbe, pienamente immerso nell’atmosfera decadentista. Costui inventa un
nuovo modo, aggressivo e allo stesso tempo ammaliante, di interpretare la sensualità
femminile, e spesso la accosta a tetre figure sataniche, di cui la donna è
vittima.
Oltre a ciò, saranno esposti fino al prossimo giugno lavori di
numerosi artisti fiamminghi del calibro di Kurt Peiser, anversese, Henri Van
Straten, Walter Vaes e Fred Bervoets; dal 6 giugno fino al prossimo novembre,
infatti, la sala dedicata a queste opere sarà invece luogo di una mostra
incentrata su Picasso (per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il
sito del museo https://museum-dereede.com/).
Harry Rutten, direttore del Museum De Reede
Ringraziando quindi David, Jan e tutto lo staff del museo De Reede per il
caloroso benvenuto con cui ci hanno accolti, vi invitiamo a scoprire (o
riscoprire) questa collezione e, ovviamente, a partecipare alla prossima mostra
sul graphic novel italiano.
Giulia Mangialardi
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