Giovedì 31 gennaio, dalle 19.00 alle 21.00
Universiteit Antwerpen, Stadscampus – Un mondo barocco: caratteristiche dell’opera italiana, di Michele Balistreri e Giovanni Andrea Sechi, conferenza divisa in due interventi.
Primo intervento: Storia, struttura e stili dell’opera settecentesca (relatore: Michele Balistreri)
Secondo intervento: Il pasticcio: caratteristiche di un genere musicale (relatore: Giovanni Andrea Sechi)
Universiteit Antwerpen, Stadscampus – Un mondo barocco: caratteristiche dell’opera italiana, di Michele Balistreri e Giovanni Andrea Sechi, conferenza divisa in due interventi.
Primo intervento: Storia, struttura e stili dell’opera settecentesca (relatore: Michele Balistreri)
Secondo intervento: Il pasticcio: caratteristiche di un genere musicale (relatore: Giovanni Andrea Sechi)
Sulle scene teatrali del XVIII
sec. convivevano sia opere scritte ex novo, sia opere di successo rimaneggiate
all’occorrenza. Questi ultimi lavori venivano definiti, in gergo teatrale, dei
pasticci. Un pasticcio conteneva
musiche di più autori, e univa musiche approntate per l’occasione ad altre già ascoltate
in passato. Tale termine nacque da una constatazione pratica: nel Settecento
una partitura non era ritenuta un monumento intoccabile, anzi, era soggetta al
variare del gusto musicale e della prassi esecutiva: in caso di ripresa, veniva
modificata a seconda degli interpreti coinvolti, e di tanti altri fattori. Il
pasticcio era un genere musicale che celebrava l’eclettismo stilistico e
l’eterogeneità dell’ispirazione. Tale complessità porta con sé numerose
problematiche per gli studiosi di oggi: spesso le fonti non ci rivelano quanti
e quali compositori collaborarono alla composizione di questi pasticci. Come
riconoscerli? I musicologi che si occupano di pasticci spesso devono scontrarsi
con lo stato confuso delle fonti.
Nonostante le difficoltà della ricerca musicologica, la bellezza di queste partiture invoglia i teatri e i festival a occuparsi sempre più spesso di questo genere di lavori. Un caso esemplare è l’esecuzione del Rinaldo di Leonardo Leo e Georg Friedrich Händel, avvenuta nel 2018 al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca. Dopo la prima esecuzione di questo pasticcio, avvenuta a Napoli nel 1718, la partitura si credeva perduta, né si conosceva il nome di tutti gli autori coinvolti: dopo una lunga ricerca negli archivi e nelle biblioteche di diversi paesi europei è stato possibile ricostruire questa partitura e riportarla sulle scene.
Nel presente intervento Giovanni Andrea Sechi, musicologo ed editore della partitura del Rinaldo, ci parlerà della sua esperienza: i suoi studi sul genere del pasticcio, la ricostruzione del Rinaldo rappresentato l’anno scorso a Martina Franca.
Sarà introdotto da Michele Balistreri, regista d’opera e organizzatore teatrale, che ci introdurrà al mondo dell’opera barocca. La sua presentazione verterà sull’individuazione del contesto storico e dello stile compositivo dell’opera settecentesca. Sarà coadiuvato da ascolti musicali che illustreranno i temi e le forme compositive distintive dell’epoca.
Nonostante le difficoltà della ricerca musicologica, la bellezza di queste partiture invoglia i teatri e i festival a occuparsi sempre più spesso di questo genere di lavori. Un caso esemplare è l’esecuzione del Rinaldo di Leonardo Leo e Georg Friedrich Händel, avvenuta nel 2018 al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca. Dopo la prima esecuzione di questo pasticcio, avvenuta a Napoli nel 1718, la partitura si credeva perduta, né si conosceva il nome di tutti gli autori coinvolti: dopo una lunga ricerca negli archivi e nelle biblioteche di diversi paesi europei è stato possibile ricostruire questa partitura e riportarla sulle scene.
Nel presente intervento Giovanni Andrea Sechi, musicologo ed editore della partitura del Rinaldo, ci parlerà della sua esperienza: i suoi studi sul genere del pasticcio, la ricostruzione del Rinaldo rappresentato l’anno scorso a Martina Franca.
Sarà introdotto da Michele Balistreri, regista d’opera e organizzatore teatrale, che ci introdurrà al mondo dell’opera barocca. La sua presentazione verterà sull’individuazione del contesto storico e dello stile compositivo dell’opera settecentesca. Sarà coadiuvato da ascolti musicali che illustreranno i temi e le forme compositive distintive dell’epoca.
I CONFERENZIERI:
Giovanni
Andrea Sechi
Nato a Las Plassas nel 1988, è laureato in Lettere Moderne e ha conseguito il diploma alla Scuola di Archivista, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Bologna. Attualmente è iscritto al corso di Laurea magistrale in Discipline della Musica e del Teatro dell’Università di Bologna. Si dedica allo studio del repertorio vocale italiano del Sei-Settecento, con particolare attenzione al repertorio di Nicola Antonio Porpora, Antonio Vivaldi, e ai lavori operistici collettivi (pasticci). Ha pubblicato su riviste musicologiche specializzate (Studi vivaldiani) e ha collaborato alla stesura di enciclopedie (Dizionario biografico degli Italiani, Cambridge Handel Encyclopedia). Trai convegni a cui ha partecipato si ricordano A diplomacia e a aristocracia como promotores da música e do teatro na Europa do Antigo Regime (Queluz, CEMSP, 2016), Felsina Cantatrice (Accademia Filarmonica di Bologna, 2016), 18th Biennial International Conference on Baroque Music (Cremona, 2018). Collabora con artisti di chiara fama per la realizzazione di progetti concertistici e discografici.
Nato a Las Plassas nel 1988, è laureato in Lettere Moderne e ha conseguito il diploma alla Scuola di Archivista, Paleografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Bologna. Attualmente è iscritto al corso di Laurea magistrale in Discipline della Musica e del Teatro dell’Università di Bologna. Si dedica allo studio del repertorio vocale italiano del Sei-Settecento, con particolare attenzione al repertorio di Nicola Antonio Porpora, Antonio Vivaldi, e ai lavori operistici collettivi (pasticci). Ha pubblicato su riviste musicologiche specializzate (Studi vivaldiani) e ha collaborato alla stesura di enciclopedie (Dizionario biografico degli Italiani, Cambridge Handel Encyclopedia). Trai convegni a cui ha partecipato si ricordano A diplomacia e a aristocracia como promotores da música e do teatro na Europa do Antigo Regime (Queluz, CEMSP, 2016), Felsina Cantatrice (Accademia Filarmonica di Bologna, 2016), 18th Biennial International Conference on Baroque Music (Cremona, 2018). Collabora con artisti di chiara fama per la realizzazione di progetti concertistici e discografici.
Michele
Balistreri
È laureato in Lettere, Musica e Spettacolo con una tesi in Neoestetica presso l’Università degli studi di Palermo. Vincitore della borsa di studio Erasmus+ è stato tirocinante presso la Società Dante Alighieri di Anversa nel 2016. Interessato sin da giovanissimo all’opera lirica, ha indirizzato i propri studi verso la musica e il teatro, studiando recitazione e canto lirico. Dopo la laurea ha conseguito il diploma in Organizzazione dello spettacolo dal vivo presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, dove in seguito ha frequentato anche il corso di regia lirica. Nel 2018 ha debuttato nel mondo della regia d’opera presso il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca e presso il Giovanni Paisiello Festival di Taranto. Ha inoltre collaborato col Teatro Massimo di Palermo, col Teatro Lirico di Cagliari, con l’Associazione Tito Gobbi di Roma e col Centro lirico sperimentale di Lignano Sabbiadoro. Come organizzatore ha seguito l’allestimento di alcune mostre di giovani artisti contemporanei italiani in vari contesti espositivi tra cui il PAN Palazzo delle Arti di Napoli.
È laureato in Lettere, Musica e Spettacolo con una tesi in Neoestetica presso l’Università degli studi di Palermo. Vincitore della borsa di studio Erasmus+ è stato tirocinante presso la Società Dante Alighieri di Anversa nel 2016. Interessato sin da giovanissimo all’opera lirica, ha indirizzato i propri studi verso la musica e il teatro, studiando recitazione e canto lirico. Dopo la laurea ha conseguito il diploma in Organizzazione dello spettacolo dal vivo presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, dove in seguito ha frequentato anche il corso di regia lirica. Nel 2018 ha debuttato nel mondo della regia d’opera presso il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca e presso il Giovanni Paisiello Festival di Taranto. Ha inoltre collaborato col Teatro Massimo di Palermo, col Teatro Lirico di Cagliari, con l’Associazione Tito Gobbi di Roma e col Centro lirico sperimentale di Lignano Sabbiadoro. Come organizzatore ha seguito l’allestimento di alcune mostre di giovani artisti contemporanei italiani in vari contesti espositivi tra cui il PAN Palazzo delle Arti di Napoli.
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