Il 20 ottobre è stata
inaugurata presso il Museo delle Belle Arti di Gand (MSK) una splendida mostra
sulle “Signore italiane del Barocco”, un’opportunità unica per ammirare dal
vivo, fino al prossimo 20 gennaio, i capolavori di grandi pittrici italiane, vissute
a cavallo tra il tardo Rinascimento e il periodo Barocco.
Le opere, che Francesco
Solinas (co-curatore della mostra insieme ad Alain Tapié e Valentine de Beir) è
riuscito a far confluire nelle Fiandre, provengono da alcuni dei più prestigiosi
musei europei, come la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Gemäldegalerie di Berlino
e la Galleria Borghese di Roma, oltre che da importanti collezioni private, e
in molti casi non sono accessibili agli occhi del grande pubblico.
La Dante di
Anversa, da sempre sensibile a far conoscere gli aspetti meno noti della storia
culturale italiana, non poteva che accogliere con entusiasmo l’iniziativa,
organizzando una visita guidata tra le sale dell’MSK… rigorosamente in lingua
italiana!
Così, lo scorso
24 ottobre, i soci hanno potuto seguire il filo di un percorso che si è dipanato
tra le vicende artistiche e umane di Artemisia Gentileschi, la più celebre tra
le “Signore”, e di altrettanto abili figure femminili, la cui perspicacia nella
ritrattistica, la capacità di cogliere la psicologia recondita nei gesti epici
o di tradizione biblica, o l’attenzione quasi scientifica verso i dettagli
della natura, sono state spesso adombrate dall’ingombrante fama dei pittori coevi,
a cui invece venivano commissionati soggetti di più elevata caratura e
simbologia.
Con curiosità e
stupore è stato possibile apprezzare da vicino le raffinate qualità tecniche di
Sofonisba Anguissola (ritrattista alla corte di Filippo II di Spagna), Lavinia
Fontana (pittrice di papa Gregorio XIII) e Orsola Maddalena Caccia (badessa nel
convento di Moncalvo, fondato dal padre per assicurarle protezione e continuità
artistica), ma anche di Fede Galizia, Giovanna Garzoni, Virginia Vezzi ed
Elisabetta Sirani.
Inoltre, la
narrazione di alcuni episodi cardine delle loro biografie ha permesso di
ricostruire i condizionamenti sociali vissuti, o meglio subiti, dalle donne dell’Italia
“moderna”, soprattutto in settori come quello artistico, in cui imperversava il
netto predominio maschile e l’affrancamento dai ruoli di genere aveva ancora
molta strada davanti a sé.
Il tour, denso di
significato, si è poi concluso con un momento di convivialità, in cui, davanti
a una zuppa calda e qualche caffè, si è chiacchierato condividendo le proprie
impressioni sulla mostra e sull’arte in genere. Una piacevole giornata che
speriamo possa ripetersi, alla scoperta di altri grandi tesori dell’arte
italiana.
"Tutte loro
hanno iniziato a dipingere guardando i loro padri, fratelli o mariti, ma a
poco a poco la loro pittura cambia. La loro produzione si distingue per un
approccio naturalistico, per coerenza formale e concettuale e per una grande
attenzione al dettaglio. Nei loro lavori nulla è lasciato al caso. Come
scriveva Vasari: la mano donnesca si riconosce per precisione e bellezza dei
colori." (Francesco Solinas)
Rossella Pensiero
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