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lunedì 15 maggio 2017

Club di lettura - La ferocia

Sabato 13 maggio si è tenuto l’ultimo appuntamento del club di lettura. Il libro preso in esame è stato La ferocia di Nicola Lagioia. Il professore Carmine Vilardi, che ha curato l’incontro, ha stimolato il dibattito partendo proprio dal titolo. Cos’è la ferocia? Chi sono i feroci? La ferocia, si può dire, è il tratto distintivo del testo; affiora nei sentimenti, nelle azioni compiute ma anche negli atti mancati, nelle espressioni verbali, nei rapporti interpersonali. Nessuno si salva, non esistono buoni, tutti sono affetti da crudeltà e spietatezza, in diversa misura, in modo più o meno latente. Poi ci si è concentrati sui protagonisti, Clara e il fratellastro Michele, gli outsider che tentano - senza successo - di ribellarsi alle logiche familiari. L’intero romanzo ruota intorno al vincolo affettivo che li lega, profondo e controverso, complice e morboso. Da una parte lo squilibrio psichico di Michele e dall’altro il masochismo di Clara.
Ci si è anche chiesti se la realtà descritta dall’autore fosse lo spaccato di una parte geografica ben definita, il Sud Italia, o se si potesse applicare ad altri contesti, oltrepassando i confini nazionali.
In un secondo momento l’attenzione si è focalizzata sulla similitudine che si può vedere tra la società e il mondo animale. In entrambi i casi è l’istinto a prevaricare, nonostante la specie umana, essendo dotata di ragione, abbia possibilità di scelta. Per spiegare meglio il concetto è stato letto il seguente passo: «Lo sai qual è la disciplina che meglio spiega il nuovo secolo? […] L’etologia. Metti una volpe affamata davanti a un branco di conigli. Corri in una piazza piena di colombi e li vedrai volare. Trovami il colombo che non vola. […] Facciamo quello che la natura ha deciso per noi».
La storia, sviluppata tramite flashback e flashforward, sebbene risulti piuttosto intricata, ha attirato la curiosità dei soci, i quali hanno animato un interessante dialogo.


Manuela Ferraro



Nicola Lagioia durante l'incontro con i soci della Dante di Anversa (foto di Anna Bellamoli)

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