La sera del
9 giugno presso l’Università di Anversa si è svolta la conferenza «Belcanto,
ossia cantare all’italiana» tenuta da Michele Balistreri, studente in Lettere,
musica e spettacolo dell’Università di Palermo. Nel corso della presentazione
sono state fornite le premesse storiche e tecniche del canto lirico con esempi
dal vivo o su supporto audio-video. Ai soci della Dante è stato fornito un
vocabolario tecnico di base per comprendere e conversare sulla materia canora e
in seguito sono stati analizzati gli stili e le forme dei maggiori compositori
dell’epoca belcantista. Presentando Rossini si è dato maggior rilievo
all’invenzione della “solita forma”, ossia lo schema standard per la
costruzione delle arie, mettendo poi in evidenza la genialità del compositore
attraverso l’ascolto di un “concertato” e l’analisi di tre “autoimprestiti”.
Attraverso l’ausilio della musica di Bellini e Donizetti si è visto come in
epoca romantica siano cambiati temi, personaggi e linguaggio nell’opera. In
particolare in Donizetti si è preso in esame l’argomento storico delle trame (Anna Bolena, Maria Stuarda, Roberto
Devereux, Lucrezia Borgia), il
tema della pazzia (Lucia di Lammermoor)
presente anche in Bellini (I puritani e
La sonnambula) e un breve accenno
sulle opere buffe donizettiane (La fille
du régiment). La presentazione si è conclusa con le domande dei soci della
Dante, vertendo su curiosità sulla vita che conducono gli artisti d’opera,
sempre in viaggio, con pochi affetti e senza alcuna garanzia.
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