Ostia è oggi il mare dei romani come lo è stato per
millenni a partire dal IV secolo a.C. Il primo obiettivo della popolazione
dell’epoca fu quello di produrre sale, bene fondamentale per il consumo e per
la conservazione dei cibi. Tale fu la ricchezza che questo oro bianco portò,
che in età imperiale Ostia divenne Urbe e poi con l’imperatore Domiziano, nel
primo secolo d.C. si sviluppò una zona portuale importantissima che permise di approvvigionare
con abbondanti prodotti provenienti dalle province, tutti gli abitanti della
grande Roma imperiale. I resti delle insulae,
dei condomini e delle botteghe situati lungo il decumano e il cardo –le due vie
principali dell’antica città di Ostia- formano ancora oggi un polo museale
sufficientemente interessante per passarvi qualche ora. Arrivarci è semplice.
Esiste ancora la vecchia ferrovia oggi linea B della metropolitana voluta da
Mussolini negli anni ’30. Si scende a Ostia Antica e poi sono 5 minuti a piedi.
Ma nei secoli il mare si è ritirato di qualche chilometro e Ostia Antica non lo
costeggia più. Bisogna proseguire sempre con la stessa linea metropolitana o
lungo la vecchia asse fascista per giungere alla costa.
L’era moderna di Ostia comincia negli ultimi decenni
del XIX secolo, quando con il nuovo Regno d’Italia sorse l’esigenza di
bonificare le paludi intorno alla nuova capitale. Ma il godimento del litorale
marino nasce con la costruzione del centro abitato che Mussolini volle per la classe
operaia e per la piccola borghesia impegnata nella costruzione degli edifici
destinati alla grande Expo del ’42 (che purtroppo non fu mai realizzata) o per
le colonie e i centri sanitari di cura delle malattie polmonari e infine per i
villeggianti romani nel periodo estivo. Il principale architetto degli anni ’30
fu Adalberto Libera – progettista del Palazzo dei Congressi dell’EUR ma anche
della villa di Curzio Malaparte a Capri- che disegnò i primi palazzi del
lungomare con la leggiadria che contraddistingue il suo stile, così elegante e
così razionale. Oggi sono mimetizzati nel tessuto urbano contemporaneo, ma
all’occhio di un acuto osservatore non possono sfuggire. Sono tutti situati
nella zona che porta all’Idroscalo, in direzione del Porto Turistico. Ci s’imbatte
a questo punto in un’area verde: l’oasi della LIPU (Lega Italiana per la
Protezione degli Uccelli).
Io divoro la mia
esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro. [...] Pier
Paolo Pasolini da Lettere Luterane 1975
Ed eccoci a
noi: nell’area occupata dal Centro Habitat Mediterraneo LIPU, http://www.lipuostia.it/chm/chm.htm che comprende oltre 20 ettari di canneti,
macchia mediterranea e centinaia di specie di uccelli, si colloca il luogo dove
fu scoperto il corpo ormai senza vita di Pier Paolo Pasolini il 2 novembre
1975. Lo scrittore amava appartarsi con i ragazzi di vita e sceglieva posti
isolati e degradati. Così è rimasto per decenni quel piccolo fazzoletto di
terra nonostante il giovane amico Mario Rosati, artista prima per caso e poi
per professione, elevò in onore del suo maestro una stele proprio nel punto
dove giaceva Pasolini il giorno della sua morte. Ma a partire dalla metà degli
anni ’90, fu intrapresa dalla LIPU, una battaglia ambientalista importante che
salvò quest’area dal cemento e dalla costruzione di un oceanario trasformandola
invece in un’oasi di pace, in un
paradiso che ha dato vita al Parco Letterario®. L’entrata si trova di
fronte al parcheggio del Porto Turistico. Nulla lascia presagire che dietro al
grande casone di legno ci si possa ritrovare completamente immersi nel verde,
di fronte a uno stagno costiero circondato da piante, animali e giovani
volontari dediti alla cura amorevole di volatili giunti al centro per essere
curati da ferite riportate in qualche incidente. Qui c’è una vita allegra che in un attimo fa dimenticare
lo stress quotidiano e gli edifici, il rumore del traffico e il degrado
scompaiono come per magia. Il referente del Parco Letterario®, il sociologo
ambientale Alessandro Polinori, anche co-responsabile del Centro LIPU dedica la
sua vita a questo luogo e sa unire perfettamente le attività naturalistiche con
quelle letterarie e culturali. Nel 2005 la stele in cemento armato ormai
seriamente compromessa di Mario Rosati è stata sostituita con una identica
scultura in travertino – sempre curata dal Maestro - grazie a un finanziamento
comunale e l’intera area dedicata a Pasolini appare oggi con vialetti, aiuole,
panchine ed epigrafi con citazioni dello scrittore. Ogni 2 novembre, si celebra
l’anniversario della sua morte con eventi culturali. Per giungere al giardino
letterario, si intraprende un percorso meraviglioso. Un sentiero totalmente
immerso nella macchia mediterranea, costeggia lo stagno fino a raggiungere il
giardino dedicato a Pasolini. Lungo il percorso, si trovano tre capanni a
disposizione di chiunque volesse osservare e fotografare gli uccelli e un’aula
didattica all’aperto illuminata dal sole per l’intera giornata dove poter
disegnare, ascoltare il canto degli uccelli o studiare la vegetazione. Ma le
iniziative culturali non si fermano mai. La grande sala del casone all’ingresso
del Centro, permette infatti di ospitare un centinaio di spettatori per
conferenze, proiezioni di documentari, spettacoli e baratti di libri. Il bello
è che le attività sono dirette a un pubblico di ogni fascia d’età. Gli attuali 20 ettari che comprendono
il Centro e il Parco Letterario®, sono oggi in una fase di espansione grazie
alla riuscita del progetto. L’area dovrebbe infatti raddoppiare integrando i
campi attualmente incolti dove si trova la Torre di S. Michele, il maschio
progettato da Michelangelo per garantire la sicurezza della navigazione nel XVI
secolo. La costruzione esagonale ha subìto nei secoli molte trasformazioni d’uso
e numerosi restauri, fino a essere utilizzata come faro negli anni ’30 e come
ricovero per i soldati tedeschi prima e quelli americani poi, durante la
seconda guerra mondiale. Sarebbe una splendida occasione per riportare la torre
ai suoi antichi splendori e arricchire ulteriormente l’offerta del Parco
Letterario®.
Dedicare una
giornata alla visita del Centro Parco Letterario® Pier Paolo Pasolini,
significa tornare a casa rigenerati, riconciliati con la vita e la natura. Roma
è Roma…ma non ripartite dalla capitale del mondo senza aver visitato il Parco
Letterario® di Ostia!
Per info su come arrivare
Marisol Burgio di Aragona
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