In questi giorni ad Anversa sta avendo luogo una mostra
molto interessante presso la Rubenshuis: Rubens privé. Per chi ama questa città
e la sua ricca storia, un appuntamento da non perdere! Diamo il nostro
contributo pubblicando un articolo della socia Anne-Marie Baugniet che prova a
mettere a confronto Rubens e Rembrandt, due artisti fondamentali della storia
artistica del Benelux.
Remdrandt, Ritratto di Jan Six |
REMBRANDT (1606 - 1669) e
RUBENS (1577 - 1640) - Periodo
Barocco
Vorrei cominciare con un saggio proverbio che dice: “ no se es de donde se nace,
sino de donde se pace”, che significa più o meno “non
importa di dove sei, ma cosa fai con
la tua vita”: è la mia base per schizzare un paragone fra questi due
pittori molto famosi. Ma prima, ecco alcuni elementi relativi alla situazione
geopolitica nei Paesi Bassi a quell’epoca.
Alla fine del secolo XVI, le diciassette province si separarono: le
meridionali, fedeli alla corona spagnola, rimasero cattoliche, mentre le sette
province del Nord non solo diventarono calviniste ma anche poterono godere di
libertà di culto. Soprattutto quest’ultimo evento fu la causa del grande
afflusso verso il Nord di protestanti – ugonotti-, ebrei ed anche di altri
emigranti, fuggendo dalla Spagna, Portogallo e dai Paesi Bassi spagnoli (oggi Belgio
e Lussemburgo).
Quindi da una parte c’è una certa libertà di culto e dall’altra la
fioritura dell’umanesimo per mano del suo massimo rappresentante Erasmo, due
elementi più che favorevoli allo sviluppo dell’economia. Infatti, l’emigrazione
citata precedentemente, sarebbe stata dopo il fattore decisivo per un’incredibile
esplosione culturale, soprattutto nel campo delle arti plastiche e l’origine di
una nuova clientela per gli artisti locali. Qui si trattava delle famiglie
patrizie e dei ricchi commercianti, mentre nei paesi vicini c’era ancora
l’aristocrazia. Il cosiddetto “ ceto medio con mezzi” voleva mettere in risalto
il suo statuto e stimolare una rivalità interna, come facevano i nobili (come
ne Il cortegiano di Baldassare
Castiglione).
P.P.Rubens, Deposizione dalla Croce |
Adesso arriviamo ai nostri due pittori ben differenti, cominciando con la
loro origine: Rubens cresce in una famiglia con mezzi e di fede cattolica.
Rembrandt invece proviene da un ambito rurale. Addirittura il giovane Rubens si
recherà due volte in Italia, diventando in seguito “il principe” del colore, con
quello che aveva appreso a Venezia. Rembrandt invece, non sarebbe mai uscito dall’
Olanda. Rubens parlava cinque lingue ed era ambasciatore in diverse corti
europee con il necessario “savoir-faire” che padroneggiava perfettamente. Rembrandt,
al contrario, conosceva solo l’olandese e l’ambito borghese della sua
clientela.
Dall’inizio entrambi ebbero un gran successo: Rubens con uno stile pomposo
ed agitato, dipingendo il più delle volte temi religiosi, anche alcuni temi
mitologici ma pochi ritratti. Rembrandt con il suo pennello volatile,- la così
chiamata “sprezzatura”, cioè fuggire l’affettazione, che sarà una delle
caratteristiche del Rinascimento a venire, - il contrasto delle luci e delle ombre,
facendolo diventare uno dei tre grandi geni del Barocco, insieme a Velázquez e
Caravaggio. La sua opera ciononostante,
consta oltre che di temi religiosi e biblici, di molti autoritratti, ritratti
di singoli o di gruppi, opere storiche e di grande quadri su commissione. Non
possiamo dimenticare che lui non aveva una bottega, come Rubens, il quale
poteva contare sulla collaborazione dei talenti sicuri.
Durante questa epoca le cose per loro andavano molto bene, inteso
economicamente. Purtroppo sarà di breve durata per Rembrandt , principalmente a
causa della sua personalità, ben differente da quella del suo concorrente, un fine
diplomatico ed abile negoziante.
Chissà, anche il destino e la sorte diversi avrebbero fatto che il loro
futuro diventasse totalmente distinto. Fatto sta che Rembrandt non sapeva
amministrarsi: spendeva e spandeva, addirittura dopo aver già acquistato una
casa magnifica, come Rubens peraltro. E come se ciò non bastasse, non solo il
suo declino artistico, ma anche diversi problemi e drammi di famiglia, lo avrebbero
portato al fallimento. Costretto a svendere tutto, la sua vita andò alla deriva
verso la scarsità e l’oblio.
Tutti e due morirono a sessantatre anni : Rembrandt allora in povertà
assoluta, depresso dalla morte di suo figlio Titus e della sua seconda moglie,
mentre Rubens ricco, famoso ed onorato
da cortigiani e plebei.
Anne-Marie Baugniet, socia Dante Alighieri Antwerpen
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