I Muri Parlano
“I muri parlano” è un progetto di Joris Wouters, realizzato in
collaborazione con Kalligrafia, Dante Alighieri Anversa, Joke van den
Brandt, Emiliano Biagio Manzillo, l’Istituto Italiano di Cultura
(Bruxelles) e la Fondazione Italo Zetti (Milano).
Si tratta di un progetto che vedrà la luce nel primo autunno del 2015, un progetto ambizioso che potrete seguire anche sul sito web www.words-and-walls.be, cliccando la voce ‘I muri parlano’.
Muri: l’Italia, un paese dal ricco patrimonio artistico, un patrimonio culturale senza pari. Templi, chiese, castelli, sculture, dipinti, affreschi … E poi ci sono i tesori nascosti. I muri ad esempio. I muri, in tutte le loro forme, si ergono come opere d’arte astratta forgiate dalla natura. Segnati dal tempo. Colorati dall’uomo. Bellezza pura. Graffiti: Spesso i muri italiani attraggono i graffiti. A volte sono creazioni stridenti, preoccupanti, a volte sono piccole opere d’arte, poetiche e affascinanti, di writer - così vengono chiamati in Italia - più o meno anonimi. Con i graffiti e la street art essi esprimono il loro amore, odio, rabbia, disperazione, sdegno, ironia, protesta … o la loro personale visione di ciò che è arte.
Calligraffiti: "I muri parlano" è un incontro-scontro tra muri e parole. Cinquanta parole vengono proposte da cinquanta persone che hanno uno speciale legame con la lingua italiana: scrittori, poeti, traduttori, giornalisti, insegnanti, artisti. Parole che stanno loro a cuore, parole che dicono qualcosa dell’Italia … o su loro stessi. A queste parole viene poi data forma da un altro tipo di writer: cinquanta calligrafi provenienti da dieci paesi diversi, che con la loro arte antica ma ancora innovatrice danno voce a questi muri. Tra cui Anna Van Damme (Belgio), Massimo Polello (Italia), Gabriela Carbognani (Svizzera), Lieve Cornil (Belgio), Leonid Pronenko (Russia), Andrea Wunderlich (Germania), Lynn Kerr (Gran Bretagna), Denise Lach (Francia), Jean Larcher (Francia), Katharina Pieper (Germania), Francesca Biassetton (Svizzera), Heleen de Haas (Sudafrica) e molti altri. Così ogni muro racconta la propria storia. Cinquanta muri, da Genova a Palermo. Cinquanta parole, da addiopizzo a venezianamente. Cinquanta “calligraffiti” unici.
Si tratta di un progetto che vedrà la luce nel primo autunno del 2015, un progetto ambizioso che potrete seguire anche sul sito web www.words-and-walls.be, cliccando la voce ‘I muri parlano’.
Muri: l’Italia, un paese dal ricco patrimonio artistico, un patrimonio culturale senza pari. Templi, chiese, castelli, sculture, dipinti, affreschi … E poi ci sono i tesori nascosti. I muri ad esempio. I muri, in tutte le loro forme, si ergono come opere d’arte astratta forgiate dalla natura. Segnati dal tempo. Colorati dall’uomo. Bellezza pura. Graffiti: Spesso i muri italiani attraggono i graffiti. A volte sono creazioni stridenti, preoccupanti, a volte sono piccole opere d’arte, poetiche e affascinanti, di writer - così vengono chiamati in Italia - più o meno anonimi. Con i graffiti e la street art essi esprimono il loro amore, odio, rabbia, disperazione, sdegno, ironia, protesta … o la loro personale visione di ciò che è arte.
Calligraffiti: "I muri parlano" è un incontro-scontro tra muri e parole. Cinquanta parole vengono proposte da cinquanta persone che hanno uno speciale legame con la lingua italiana: scrittori, poeti, traduttori, giornalisti, insegnanti, artisti. Parole che stanno loro a cuore, parole che dicono qualcosa dell’Italia … o su loro stessi. A queste parole viene poi data forma da un altro tipo di writer: cinquanta calligrafi provenienti da dieci paesi diversi, che con la loro arte antica ma ancora innovatrice danno voce a questi muri. Tra cui Anna Van Damme (Belgio), Massimo Polello (Italia), Gabriela Carbognani (Svizzera), Lieve Cornil (Belgio), Leonid Pronenko (Russia), Andrea Wunderlich (Germania), Lynn Kerr (Gran Bretagna), Denise Lach (Francia), Jean Larcher (Francia), Katharina Pieper (Germania), Francesca Biassetton (Svizzera), Heleen de Haas (Sudafrica) e molti altri. Così ogni muro racconta la propria storia. Cinquanta muri, da Genova a Palermo. Cinquanta parole, da addiopizzo a venezianamente. Cinquanta “calligraffiti” unici.