Pagine

mercoledì 27 maggio 2015

Collaborazioni 1: I Muri Parlano, di Joris Wouters

I Muri Parlano

 



“I muri parlano” è un progetto di Joris Wouters, realizzato in collaborazione con Kalligrafia, Dante Alighieri Anversa, Joke van den Brandt, Emiliano Biagio Manzillo, l’Istituto Italiano di Cultura (Bruxelles) e la Fondazione Italo Zetti (Milano).
Si tratta di un progetto che vedrà la luce nel primo autunno del 2015, un progetto ambizioso che potrete seguire anche sul sito web www.words-and-walls.be, cliccando la voce ‘I muri parlano’.

Muri: l’Italia, un paese dal ricco patrimonio artistico, un patrimonio culturale senza pari. Templi, chiese, castelli, sculture, dipinti, affreschi … E poi ci sono i tesori nascosti. I muri ad esempio. I muri, in tutte le loro forme, si ergono come opere d’arte astratta forgiate dalla natura. Segnati dal tempo. Colorati dall’uomo. Bellezza pura. Graffiti: Spesso i muri italiani attraggono i graffiti. A volte sono creazioni stridenti, preoccupanti, a volte sono piccole opere d’arte, poetiche e affascinanti, di writer - così vengono chiamati in Italia - più o meno anonimi. Con i graffiti e la street art essi esprimono il loro amore, odio, rabbia, disperazione, sdegno, ironia, protesta … o la loro personale visione di ciò che è arte.
Calligraffiti: "I muri parlano" è un incontro-scontro tra muri e parole. Cinquanta parole vengono proposte da cinquanta persone che hanno uno speciale legame con la lingua italiana: scrittori, poeti, traduttori, giornalisti, insegnanti, artisti. Parole che stanno loro a cuore, parole che dicono qualcosa dell’Italia … o su loro stessi. A queste parole viene poi data forma da un altro tipo di writer: cinquanta calligrafi provenienti da dieci paesi diversi, che con la loro arte antica ma ancora innovatrice danno voce a questi muri. Tra cui Anna Van Damme (Belgio), Massimo Polello (Italia), Gabriela Carbognani (Svizzera), Lieve Cornil (Belgio), Leonid Pronenko (Russia), Andrea Wunderlich (Germania), Lynn Kerr (Gran Bretagna), Denise Lach (Francia), Jean Larcher (Francia), Katharina Pieper (Germania), Francesca Biassetton (Svizzera), Heleen de Haas (Sudafrica) e molti altri. Così ogni muro racconta la propria storia. Cinquanta muri, da Genova a Palermo. Cinquanta parole, da addiopizzo a venezianamente. Cinquanta “calligraffiti” unici.

Sguardi su Anversa 1: REMBRANDT (1606 - 1669) e RUBENS (1577 - 1640) - Periodo Barocco



In questi giorni ad Anversa sta avendo luogo una mostra molto interessante presso la Rubenshuis: Rubens privé. Per chi ama questa città e la sua ricca storia, un appuntamento da non perdere! Diamo il nostro contributo pubblicando un articolo della socia Anne-Marie Baugniet che prova a mettere a confronto Rubens e Rembrandt, due artisti fondamentali della storia artistica del Benelux.


Remdrandt, Ritratto di Jan Six

REMBRANDT  (1606 - 1669)  e  RUBENS  (1577 - 1640) - Periodo Barocco

Vorrei cominciare con un saggio proverbio che dice: “ no se es de donde se nace, sino de donde se pace”, che significa più o meno  non importa di dove sei, ma cosa fai con la tua vita”: è la mia base per schizzare un paragone fra questi due pittori molto famosi. Ma prima, ecco alcuni elementi relativi alla situazione geopolitica nei Paesi Bassi a quell’epoca.
Alla fine del secolo XVI, le diciassette province si separarono: le meridionali, fedeli alla corona spagnola, rimasero cattoliche, mentre le sette province del Nord non solo diventarono calviniste ma anche poterono godere di libertà di culto. Soprattutto quest’ultimo evento fu la causa del grande afflusso verso il Nord di protestanti – ugonotti-, ebrei ed anche di altri emigranti, fuggendo dalla Spagna, Portogallo e dai Paesi Bassi spagnoli (oggi Belgio e Lussemburgo).
Quindi da una parte c’è una certa libertà di culto e dall’altra la fioritura dell’umanesimo per mano del suo massimo rappresentante Erasmo, due elementi più che favorevoli allo sviluppo dell’economia. Infatti, l’emigrazione citata precedentemente, sarebbe stata dopo il fattore decisivo per un’incredibile esplosione culturale, soprattutto nel campo delle arti plastiche e l’origine di una nuova clientela per gli artisti locali. Qui si trattava delle famiglie patrizie e dei ricchi commercianti, mentre nei paesi vicini c’era ancora l’aristocrazia. Il cosiddetto “ ceto medio con mezzi” voleva mettere in risalto il suo statuto e stimolare una rivalità interna, come facevano i nobili (come ne Il cortegiano di Baldassare Castiglione).

 
P.P.Rubens, Deposizione dalla Croce

Adesso arriviamo ai nostri due pittori ben differenti, cominciando con la loro origine: Rubens cresce in una famiglia con mezzi e di fede cattolica. Rembrandt invece proviene da un ambito rurale. Addirittura il giovane Rubens si recherà due volte in Italia, diventando in seguito “il principe” del colore, con quello che aveva appreso a Venezia. Rembrandt invece, non sarebbe mai uscito dall’ Olanda. Rubens parlava cinque lingue ed era ambasciatore in diverse corti europee con il necessario “savoir-faire” che padroneggiava perfettamente. Rembrandt, al contrario, conosceva solo l’olandese e l’ambito borghese della sua clientela.
Dall’inizio entrambi ebbero un gran successo: Rubens con uno stile pomposo ed agitato, dipingendo il più delle volte temi religiosi, anche alcuni temi mitologici ma pochi ritratti. Rembrandt con il suo pennello volatile,- la così chiamata “sprezzatura”, cioè fuggire l’affettazione, che sarà una delle caratteristiche del Rinascimento a venire, - il contrasto delle luci e delle ombre, facendolo diventare uno dei tre grandi geni del Barocco, insieme a Velázquez e Caravaggio.  La sua opera ciononostante, consta oltre che di temi religiosi e biblici, di molti autoritratti, ritratti di singoli o di gruppi, opere storiche e di grande quadri su commissione. Non possiamo dimenticare che lui non aveva una bottega, come Rubens, il quale poteva contare sulla collaborazione dei talenti sicuri.
Durante questa epoca le cose per loro andavano molto bene, inteso economicamente. Purtroppo sarà di breve durata per Rembrandt , principalmente a causa della sua personalità, ben differente da quella del suo concorrente,  un  fine diplomatico ed abile negoziante.
Chissà, anche il destino e la sorte diversi avrebbero fatto che il loro futuro diventasse totalmente distinto. Fatto sta che Rembrandt non sapeva amministrarsi: spendeva e spandeva, addirittura dopo aver già acquistato una casa magnifica, come Rubens peraltro. E come se ciò non bastasse, non solo il suo declino artistico, ma anche diversi problemi e drammi di famiglia, lo avrebbero portato al fallimento. Costretto a svendere tutto, la sua vita andò alla deriva verso la scarsità e l’oblio.
Tutti e due morirono a sessantatre anni : Rembrandt allora in povertà assoluta, depresso dalla morte di suo figlio Titus e della sua seconda moglie, mentre Rubens  ricco, famoso ed onorato da cortigiani e plebei.

Anne-Marie Baugniet, socia Dante Alighieri Antwerpen

Club di lettura "Il trono vuoto" - Sabato 30 maggio, ore 11:00

Il club di lettura della Dante torna sabato 30 maggio, alle ore 11:00, presso la libreria De Groene Waterman (Wolstraat 7, 2000 Antwerpen).

Il volume discusso è "Il trono vuoto", di Roberto Andò.



Dal libro è stato tratto il film "Viva la Libertà", già proiettato questo mese al Cineclub Klappei.

La discussione sarà moderata da Giulia Marini

mercoledì 20 maggio 2015

Giovedì 21 maggio, Bruxelles : dibattito "Perché leggere ancora Dante?" con Claudio Giunta e Mirko Tavoni

Cari amici,

Siamo lieti di invitarvi al dibattito in programma domani presso l'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles.
Vi ricordiamo che la prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata aprendo questo link.

Perché leggere ancora Dante ? 

con Claudio Giunta e Mirko Tavoni

Dibatitto in italiano
 
-
Nel 750° anniversario della nascita dell’autore della Commedia, due eminenti dantisti, Claudio Giunta e Mirko Tavoni, dibattono sul tema: Perché leggere ancora Dante?

Claudio Giunta, nato a Torino nel 1971, è professore ordinario di letteratura italiana all’Università di Trento. Specialista di letteratura italiana delle Origini, cui ha dedicato numerosi studi, ha pubblicato, in particolare, La poesia italiana nell’età di Dante. La linea Bonagiunta-Guinizzelli (1998), Versi a un destinatario. Saggio sulla poesia italiana del Medioevo (2002) e Codici. Saggi sulla letteratura del Medioevo. Ha inoltre curato l’edizione delle Rime di Dante e il commento alle canzoni del Convivio, rispettivamente per il primo e il secondo volume delle Opere di Dante nella collana “I Meridiani” Mondadori (2014). Collaboratore di vari periodici e quotidiani, in veste di saggista e polemista è autori di vari volumi, fra cui L’assedio del presente. Sulla rivoluzione culturale in corso (2008), Il paese più stupido del mondo (2010), Come si diventa “Michelangelo” (2011), Una sterminata domenica. Saggi sul paese che amo (2013).

Mirko Tavoni, nato a Modena nel 1949, è professore ordinario di linguistica italiana all’Università di Pisa. Oltre agli interessi di storia della lingua italiana, che si concentrano soprattutto sulla lingua e le idee linguistiche e poetiche di Dante, sulla “questione della lingua” nel Quattro e Cinquecento e sulle teorie linguistiche nell’Europa del Rinascimento, si dedica allo studio dell’italiano contemporaneo e alla didattica dell’italiano scritto. E’ presidente del Consorzio ICoN (Italian Culture on the Net), formato da ventuno università italiane, che promuove la lingua e la cultura italiana nel mondo attraverso internet ed eroga un corso di laurea on line in lingua e cultura italiana per stranieri (www.italicon.it). Ha curato l’edizione del De vulgari eloquentia per il primo volume  delle Opere di Dante pubblicato nella collana “I Meridiani” Mondadori (2011). Fra le sue pubblicazioni più recenti : Dante e la lingua italiana (2013).


-
Informazioni
Data: giovedì 21 maggio 2015
Orari: ore 19.00
Luogo: Bruxelles, Istituto Italiano di Cultura
Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles
In collaborazione con:
Tel +32/2/533.27.20 - email iicbruxelles@esteri.it

22 maggio - 30 giugno: Mostra di Nicola Dinoia, "Collages", presso Baravin, Anversa



Siamo felici di invitarvi all'inaugurazione della mostra "Collages" dell'artista Nicola Dinoia, in programma venerdì 22 maggio alle 17:00.
Le sede della mostra, aperta fino al 30 giugno, è l'enoteca Baravin, in Minderbroedersrui 31, 2000 Anversa




Beste,

Hierbij zijn jullie van harte uitgenodigd om te komen kijken naar de tentoonstelling van Nicola Dinoia:"Collages" in de Baravin: Minderbroedersrui 31, 2000 Antwerpen. De opening is aanstaande vrijdag 22 mei, vanaf 17.00 uur. De tentoonstelling loopt van 22 mei tot 30 juni en is elke dag geopend behalve dinsdag van 15.00 tot 23.00

Nicola Dinoia heeft altijd collages als studies voor zijn schilderijen gemaakt, de laatste jaren gebruikt hij ze als onafhankelijk medium. In zijn collages stelt de kunstenaar elementen samen uit zijn Belgische dagelijkse leven: vooral de architectuur van gebouwen die rond zijn huis staan en die hij elke dag vanuit zijn raam ziet inspireren hem. Dat Berchemse stadslandschap is het decor waarin hij andere stukken landschap plaatst, die sterk gerelateerd zijn met de kunstgeschiedenis of zijn plaats van herkomst in zuid Italië. Op die manier creëert hij verwarrende beelden van imaginaire landschappen waarin de thema’s identiteit en nostalgie centraal staan.

lunedì 11 maggio 2015

Sabato 16 maggio, Cineblub Klappei: proiezione di Viva la libertà, di Roberto Andò

Cari amici, vi ricordiamo l'appuntamento di sabato 16 maggio, ore 15:00, al Cineclub Klappei.

Viva la libertà

diretto da Roberto Andò (Italia, 2013),
con Toni Servillo





Il film porta in scena la storia del libro scritto da Roberto Andò, Il trono vuoto, a cui è dedicato il secondo club di lettura della Dante per la primavera 2015 (30 maggio). 

Vi aspettiamo per questi due appuntamenti da non perdere!