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lunedì 17 febbraio 2014

Fabio Federico per la Dante Alighieri di Anversa

Il 2014 della Dante non poteva cominciare meglio. Oggi, 2 gennaio, abbiamo assistito ad un meraviglioso concerto di chitarra classica del Maestro Fabio Federico, giovane virtuoso dello strumento che ci ha regalato un’ora di emozioni fortissime. Noi soci ci siamo incontrati nel cineclub Klappei sapendo già che avremmo assistito a una superba prova, ma la realtà ha superato di certo le attese, perché vedere suonare un tale musicista è sempre una sorpresa per i sensi, anche quando si sa già da prima della sua bravura.
L’attacco del concerto è stato letteralmente micidiale, nel senso buono della parola, con una sezione dedicata a Maurizio Colonna, suonata con precisione, calore e passione, lasciandoci addirittura
confusi per la bellezza dell’esecuzione, da cui tra l’altro, non traspare mai il minimo accenno di fatica. I bassi vibravano e si scontravano sulla tastiera creando me ravigliosi contrasti con gli alti, restituendoci tutta la materialità dello strumento, suonato ed esibito proprio come se si volesse porre l’accento sul suo essere legno e metallo, sul suo essere oggetto che diventa vivo solo nelle mani dell’artista. E,tenendo fede al pensiero di Colonna, Federico ci ha mostrato una volta di più che la musica classica non è una categoria statica, ma una ricerca, una sperimentazione e un’evoluzione, mirata ad abbattere le rigide barriere delle convenzioni che soffocano lo studio di questo strumento molto spesso sottovalutato. Da Colonna poi Federico è passato a Gilardino, di cui ha eseguito Elegia di marzo, per chiudere poi il primo set con lo Studio numero 12 di Villa Lobos. Dopo la breve pausa, mostrandoci un altro lato della sua sensibilità, Federico ci ha suonato con la massima disinvoltura pezzi di Giuliani, Tàrrega e Paganini, facendoci capire che il suo interesse spazia tra epoche e stili diversi, tutti affrontati con grande serietà ed entusiasmo. A fine concerto noi volevamo un bis (chi non lo avrebbe voluto?) e il Maestro ci ha accontentato eseguendo Spanish Capriccio di Maurizio Colonna, un pezzo non facile e che meriterebbe di essere più conosciuto (in realtà, lo stesso Colonna meriterebbe maggiori attenzioni), eseguito in maniera impeccabile, chiudendo il cerchio virtuale della sua esibizione. Un’ora intensa per un grande concerto che ha regalato forti emozioni, il nostro anno comincia benissimo.
Grazie Federico, speriamo di poterti presto riascoltare e che la tua carriera prosegua ricca di soddisfazioni.

Emiliano Manzillo



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